E' un Codirosso.
l Codirosso (Phoenicurus phoenicurus) è un piccolo passeriforme appartenente alla famiglia dei turdidi. La livrea nuziale del maschio è tra le più colorate tra gli uccelli del paleartico ed il suo piumaggio primaverile tra i più appariscenti dell’avifauna di parchi e giardini. La femmina presenta invece tonalità uniformi e tenui, condividendo con il maschio solo il colore rosso-ruggine della coda e del groppone, da cui il nome comune.
Comportamenti caratteristici della specie, quando è posata, sono il cosiddetto "inchino", quando l’animale è all’erta e nervoso, e il tipico fremere della coda.
Insettivoro, cattura piccoli insetti sia in volo sia a terra, solitamente partendo da un posatoio sopraelevato rispetto al territorio di caccia.
Il Codirosso è presente dalla pianura fino alla montagna, ma predilige la fascia altitudinale della collina e media montagna. Frequenta di preferenza ambienti variati, con presenza di alberi maturi, spesso nelle vicinanze di costruzioni rurali. I boschi aperti di latifoglie con piante ricche di cavità, costituiscono l’habitat originario della specie.
Si rinviene quindi in boschi radi, margini di foreste, parchi con grandi alberi, ambienti rurali, parchi pubblici e giardini anche in città, purché vi sia una buona presenza arborea e disponibilità di cavità di nidificazione.
Il Codirosso è un migratore di lunga distanza, che sverna nelle savane africane a nord dell’equatore, nidificante in Italia soprattutto al Centro-Nord ed assente invece dalla Sardegna.
I maschi sono i primi a comparire in Europa durante la migrazione primaverile, prendendo possesso dei territori migliori. Successivamente, dopo pochi giorni, arrivano le femmine che iniziano immediatamente la costruzione del nido e quindi la deposizione.
La specie è considerata vulnerabile ed in grande declino in gran parte d’Europa.
Le cause principali della rarefazione sono da ricercarsi nel declino delle foreste mature ed in generale nel taglio degli alberi vetusti che offrono cavità adatte alla nidificazione. Anche la siccità e desertificazione dei quartieri di svernamento africani sono considerate limitanti per la specie.
Oltre alla riduzione dell’uso dei pesticidi nelle zone di svernamento, la principale misura di protezione della specie, è la conservazione delle foreste e degli alberi maturi. Localmente l’installazione di cassette-nido può favorire in modo sensibile l’incremento della densità delle coppie nidificanti.
Le informazioni le ho prese da internet ma un libro avrei potuto scriverlo anche io
Quella sulla foto è una femmina.