Con un rotondissimo 6+, gli italiani danno un giudizio incontestabilmente positivo sulla caccia. Lo dimostra un sondaggio, reso pubblico oggi dal prof. Enrico Finzi (nella foto), presidente di Astra Ricerche, uno dei più autorevoli istituti di ricerche sociali e di mercato del nostro paese.

La ricerca, la più approfondita di tutti i tempi (gli intervistati sono più del doppio di quelli interpellati per i sondaggi effettuati anche recentemente), commissionata da CNCN e FACE Italia (Federcaccia, Enalcaccia, Liberacaccia, Anuu), condotta su un campione di 2.200 italiani fra i 18 e gli 80 anni d'età, rapportabile a oltre quarantasei milioni di nostri concittadini, dimostra che ben il 48% delle persone adulte che vivono nel nostro paese sono vicine alla caccia. Contro un 38% di estranei alla caccia e un 13% di assolutamente disinformati. Andando ad approfondire, si scopre che i dati fino ad oggi forniti sono stati completamente ribaltati. Infatti, solo il 40,7% degli italiani risulta contrario alla caccia (soprattutto perchè disinformato, almeno per un terzo del campione), di fronte a un 40% favorevole e a un 19,3% che non esprime alcun punto di vista sull'argomento.


Sull'indice di positività nei confronti dell'attività venatoria, il 18,5% è entusiasta, il 14,5% è sostanzialmente positivo, il 21,3% è comunque positivo, mentre solo il 30,9% è negativo, con un 14,8% nullo o ambivalente. Il punto più critico lo si individua in un 19,9% di persone che odia la caccia è ostilissima ed è semignorante sulla materia, costituito prevalentemente da donne che vivono nel contesto urbano, sicure di sé, ambientaliste di sinistra, e - purtoppo - “opinion leader”. Ovvero impegnate sul fronte anticaccia e che fanno opinione. In sostanza pochi numeri e molto molto potere mediatico.

Il profilo dei cacciatori. Nettamente sopra la media statistica troviamo i 25-34enni, residenti nel centro Italia (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche), laureati, imprenditori/dirigenti/professionisti, e – un po' meno - commercianti/esercenti/artigiani e operai/commessi/braccianti. Ciò smentisce la tesi, diffusa anche nel mondo venatorio, per cui andare a caccia è un'attività prevalentemente vecchia, e propria dei gruppi sociali più bassi e marginali.

In ogni caso, la stragrande maggioranza degli italiani non ha niente da obiettare nei confronti di una caccia esercitata nell'ambito delle regole previste dalla vigente normativa. E questo è purtroppo ciò che ci fa soffrire di più, in quanto, il campione interpellato ha fatto emergere una verità inquietante. La stragrande maggioranza degli italiani a oggi non è assolutamente informato di come stanno le cose. Molti, troppi, a nostro avviso, hanno creduto alle baggianate dei supercomunicatori anticaccia, che continuano a descrivere la caccia italiana per quello che non è. E qui, noi, tutti noi, ci dobbiamo chiedere il perchè. E soprattutto adoperarci per ristabilire la verità.

E' questo l'impegno che soprattutto le nostre associazioni venatorie devono assumersi immediatamente. Informare quell'altissima fetta di disinformati che la caccia – come già riconoscono quasi due italiani su tre – è una bella realtà con la quale fa piacere convivere.


La ricerca è ricchissima di dati che non mancheremo di fornire e di commentare. Un primo indirizzo che già i ricercatori si sono sentiti di fornire è che se vogliamo allargare il fronte degli entusiasti nei confronti della nostra attività, dovremo intensificare l'informazione sugli attuali vincoli dell'attività venatoria, abbandonare i toni “fondamentalisti”, promuovere e sostenere una caccia normata, responsabile e sostenibile.

allora quello che mi chido adesso io è,perche allora tutti ci rompono le scatole?
dato che il sondaggio parla chiaro,perche non si fa niente per dare la svolta decisiva alla caccia?
I politici hanno letto il sondaggio,fosse ora di farla finita una volta per sempre...

Vedi Admin,il problema è che siamo nelle mani di quattro fanatici animalisti ,che nonostante i sondaggi ma anche l'opinione dei più,continuano inperterriti la loro crociata,utilizzando tutti i mezzi :a volte anche illeciti,siamo noi che non sappiamo ribellarci,costituendo magari, un comitato di lotta, capace e competente,in grado di neutralizzare e redicolizzare gli attacchi di questi fanatici,in modo da contrastare efficacemente questi personaggi,che a mio avviso sono più in cerca di notorietà,che pervasi da vera fede animalista.
Waidmannsheil

Ragazzi non siamo noi a doverci ribellare ma le associazioni venatorie che vogliono solo i nostri cin cin (Giusto per utilizzare un termine utilizzato dall'unica passione più forte della caccia mio figlio con futura moglie aggregata).

ecco su cosa si basano i sondaggi della brambilla...
almeno sarebbe un pochino piu furba
guardate il video

Nulla di nuovo ,Admin,da sempre hanno utilizzato questi sistemi per screditarci agli occhi della gente,fortunatamente ora sta venendo a galla il marciume e questo è un bene....perchè la gente giudica e la malafede ampiamente dimostrata da questi sedicenti personaggi.....non paga.
Zobbiolo per NOI(visto che ne facciamo,tortocollo,parte) intendevo le nostre beneamate(si fa per dire)associazioni ,che continuano a dormire sonni beati.... cullandosi fra le tessere!!!.............le nostre ,che paghiamo noi.
Waidmannsheil

Il problema è che le associazioni animaliste si fanno sentire anche a livello mediatico e le nostre associazioni invece se ne stanno zitte zitte....quante volte in giro per le piazze ci sono stend di animalisti con raccolta firme,cartelloni ecc.... ecc...,mentre io non ho mai visto uno stend di una associazione di cacciatori fare dell'informazione ecc....in questo caso non sono loro rompiballe,ma noi dei coglioni!!!!! (inteso come associazioni)

IO MI VERGOGNEREI PARECCHIO DI CERTE BUFFONATE....CERTO QUESTA GENTE NON HA PROPIO FACCIA!!!!!POVERI ITALIANI COME SIAMO MESSI MALE

Ha indubbiamente ragione reartu...il problema è proprio questo...le associazioni animaliste mostrano qualche foto di selvatico abbattuto e noi siamo subito etichettati come killer senza scrupoli però nessuno sa che se non ci fossero cacciatori i danni all agricoltura causati dagli ungulati salirebbero alle stelle e che molte specie di uccelli quali ad esempio pernice rossa o starna non esisterebbero sul nostro territorio se non ci fossero i cacciatori che puntualmente ogni anno effettuano (dove gli ATC sono seri e non utilizzano il pronta caccia) interventi mirati a ricostruire le popolazioni di questi selvatici...

la propaganda degli animalisti sarà sempre efficace dove la gente non ha idea di quello che succede al di fuori delle città; come in tanti campi della cultura umana, bisogna puntare sull'informazione dei più giovani. Sarebbe anche utile essere più severi con noi stessi, per diventare un corpo sociale fatto di persone rispettose e quindi degne di rispetto, vestiti decentemente per non dare l'impressione di ubriaconi con lo schioppo in mano, o peggio, di persone che si atteggiano a militari, con il coltellaccio e la cartucciera stile Rambo in bella vista. A volte mi chiedo: come mai, a 500 metri da qui, in Slovenia, il cacciatore è una persona rispettata da tutti (come d'altronde in Austria, Germania, Svizzera ecc.) mentre qui ti senti dire "assassino" dai compagni e una professoressa può permettersi di trasformare un esame in una sessione di tortura psicologica perchè è animalista e sa che sei cacciatore? C'è qualcosa che non quadra e forse una parte della colpa è anche nostra.

Carissimo Jurij,hai centrato nel segno.............la colpa è soprattutto nostra ed è essenzialmente dovuta, al modo di porci e rapportarci, con chi cacciatore non è.
Il comportamento e la correttezza sono fondamentali se si vuole ottenere stima e considerazione,ma purtroppo molti di noi non tengono in considerazione questi fattori,trincerandosi dietro l'affermazione"pago le tasse per andare a caccia"che è pur vero ma ciò non toglie che ci viene data la possibilità di prelevare legalmente un bene comune,quindi di tutti......quindi anche di chi non è cacciatore.
Forse con un piccolo sforzo e un pochino più di educazione,si potrebbe avere quella giusta considerazione che hanno i cugini d'oltralpe.

L'anno scorso e ancora quello prima, mandai una lettera al presidente dell'A.T.C. della prov di FG dicendogliene di cotte e di crude; durante la campagna per le elezioni si era imposto di cambiare volto una volta per tutte allo scempio che la politica ha e sta facendo alle associazioni venatorie e quindi alla caccia. Ha preso una caterba di voti ( come del resto era ipotizzabile viste le sue tesi ) ma udite udite, appena si è insediato, ha fatto nè + nè - quello che faceva il suo predecessore: NIENTE. Anzi siamo caduti addirittura nell'anonimato. Per non parlare dell'ufficio caccia e pesca.; circa 2 anni fa, aveva indetto un corso per sele-controllori che nonostante abbiamo superato in circa 130 cacciatori, non ha visto mai i natali o quanto meno in alcune occasioni, sono stati chiamati a svolgere compiti di sele-controllo solo alcune persone vicino a lui o persone " altolocate". E dove sta la giustizia in tutto questo? Alla fine sono tutti uguali ( c'è sempre l'eccezzione ke conferma la regola ) ma non dovrebbe essere il contrario? Come si dice: cambiano le sedie ma i c@@i sono sempre gli stessi. maledetta passione ke anche quando tutto e tutti ci remano contro continua a farCi vivere sempre grandi e nuove emozioni; non foss'altro per evadere un pò da questa meschinità puerile che siamo ORMAI abituati a vedere e " PURTROPPO " a non fare niente per cambiare. VIVA LA CACCIA ORA E SEMPRE.

Oggi ho presenziato alla presentazione del libro "Divieto di caccia - Tutto ciò che i cacciatori non vogliono farci sapere", scritto e presentato dal presidente nazionale della Lega Anti Caccia Carlo Consiglio. La presentazione si è tenuta a Gorizia dalle 18.30 alle 20.00, erano presenti circa 25 persone, di cui 4-5 giovani sotto i 30. Oltre alle solite argomentazioni contro la caccia, sentimentalistiche (stile "povero Bambi") e non (incidenti di caccia, disturbo ecc.) il capo della LAC ha detto alcune cose che non si può negare: 1. La percentuale di ferimenti rispetto agli abbattimenti varia dal 9% al 400% (!!!) 2. La caccia miete molte vittime umane. 3. I pallini di piombo sono causa di saturnismo in certe specie di acquatici. 4. Il cacciatore è l'unico che può entrare in un fondo privato anche contro la volontà del proprietario (legge del 1923), e spesso lo fa in modo arrogante ed irrispettoso. 5. I ripopolamenti portano in Italia animali dell'Est Europa, con annesse malattie e patrimoni genetici non appartenenti alle sottospecie italiche. 6. L'85% degli atti di bracconaggio viene fatto da persone con licenza di caccia.
Non serve certo un genio per accorgersi che il mondo della caccia va riformato al più presto. Dobbiamo promuovere una cultura venatoria più alta, il rispetto totale delle leggi, il rispetto delle persone, la sicurezza (!!! la sicurezza !!!) dei cacciatori stessi. Le associazioni venatorie non ci aiutano, dobbiamo agire a livello personale, insistendo coi compagni di caccia per diffondere la figura del "buon cacciatore".

Bravo Jurij,hai perfettamente ragione,come ha purtroppo ragione il presidente della LAC..........il problema è che siamo in un paese dove il malcostume impera: con buona pace della nostra classe dirigente che da il buon esempio.
Ormai dopo tante battaglie per una caccia etica e sotenibile,senza vedere risultati,sono un po deluso,amareggiato e avvilito,l'unica consolazione è sapere che" e tu ne sei l'esempio"esistono giovani competenti e appassionati e che quindi, forse, col tempo qualcosa cambierà......in meglio.

Jurij Klanjšček ha scritto:

Oggi ho presenziato alla presentazione del libro "Divieto di caccia - Tutto ciò che i cacciatori non vogliono farci sapere", scritto e presentato dal presidente nazionale della Lega Anti Caccia Carlo Consiglio. La presentazione si è tenuta a Gorizia dalle 18.30 alle 20.00, erano presenti circa 25 persone, di cui 4-5 giovani sotto i 30. Oltre alle solite argomentazioni contro la caccia, sentimentalistiche (stile "povero Bambi") e non (incidenti di caccia, disturbo ecc.) il capo della LAC ha detto alcune cose che non si può negare: 1. La percentuale di ferimenti rispetto agli abbattimenti varia dal 9% al 400% (!!!) 2. La caccia miete molte vittime umane. 3. I pallini di piombo sono causa di saturnismo in certe specie di acquatici. 4. Il cacciatore è l'unico che può entrare in un fondo privato anche contro la volontà del proprietario (legge del 1923), e spesso lo fa in modo arrogante ed irrispettoso. 5. I ripopolamenti portano in Italia animali dell'Est Europa, con annesse malattie e patrimoni genetici non appartenenti alle sottospecie italiche. 6. L'85% degli atti di bracconaggio viene fatto da persone con licenza di caccia.
Non serve certo un genio per accorgersi che il mondo della caccia va riformato al più presto. Dobbiamo promuovere una cultura venatoria più alta, il rispetto totale delle leggi, il rispetto delle persone, la sicurezza (!!! la sicurezza !!!) dei cacciatori stessi. Le associazioni venatorie non ci aiutano, dobbiamo agire a livello personale, insistendo coi compagni di caccia per diffondere la figura del "buon cacciatore".

Guarda un po queste persone come si procacciano i soldi, sull'ignoranza di molti, perchè se tutti conoscessero da vicino il vero mondo della caccia, sai le pedate nel c...lo che pigliava?
Andassero a lavorare, ma a rompere le pietre in campagna li manderei!

mortimer ha scritto:

Guarda un po queste persone come si procacciano i soldi, sull'ignoranza di molti, perchè se tutti conoscessero da vicino il vero mondo della caccia, sai le pedate nel c...lo che pigliava?
Andassero a lavorare, ma a rompere le pietre in campagna li manderei!

Cosa vuoi dire? Che non è vero che il bracconaggio sia diffuso tra i cacciatori?

Caspita se è diffuso, anzi mi dispiace ma molte volte siamo noi stessi che se vediamo magari un amico o un conoscente, non lo denunciamo, sbagliando alla grande.
Solo una cosa, ma dove avrei scritto la frase (Che non è vero che il bracconaggio sia diffuso tra i cacciatori?) perchè non ricordo di aver asserito tal cosa, spero che questo non sfoci in una sterile polemica, poichè non sono abituata a polemizzare con nessuno, tanto meno le accetto da nessuno, voglio solo pensare che si è mal interpretato quello che ho scritto.

Allora ho interpretato male la frase "se tutti conoscessero da vicino il vero mondo della caccia, sai le pedate nel c...lo che pigliava?". Anch'io nella vita sono uno tranquillo, purtroppo la parola scritta spesso ha lo svantaggio di non esprimere espressioni e intonazione - la domanda era a scopo di chiarimento e non per innescare una discussione.

chiarito tutto

Caccia: il PdL si dissocia dalla gaffe della Brambilla: "dimostra scarsa conoscenza della materia"

Anche i deputati PdL si dissociano dalla gaffe dell’on. Brambilla riguardante la questione di presunti contributi pubblici destinati alla caccia: “ha dimostrato scarsa conoscenza in materia”.

Sono proprio i deputati del PdL Nino Germanà, Mario Valducci, Luciano Rossi, Carlo Nola, Annamaria Bernini, Agostino Ghiglia e Remigio Ceroni che con una loro nota congiunta si dissociano dalle affermazioni dell’ex ministro Michela Brambilla sulla questione di presunti fondi pubblici destinati a cacciatori ed Associazioni Venatorie con le quali ha dimostrato scarsa conoscenza in materia venatoria.

Si legge infatti nella nota dei deputati PdL, “Dobbiamo dissentire in toto e prendere le distanze dalle esternazioni dell'ex ministro Brambilla che, da sempre molto sensibile alle tematiche ambientali e naturali, ha dimostrato, nel tentativo di perorare la sua causa, scarsa conoscenza in materia venatoria”.

Hanno quindi precisato i deputati, “Occorre precisare che le argomentazioni poste alla base della sua interrogazione si rivelano infondate poiché è un errore agitare lo spettro dei contributi pubblici erogati a favore delle associazioni venatorie, quando si tratta di meri ristorni sulla base di un'addizionale versata dai cacciatori stessi”.

Proseguendo i deputati hanno poi aggiunto, “Inoltre, è giusto chiarire che la legge 157/1992 prevede che i ristorni rappresentino la quasi totalità del gettito che proviene dalle Associazioni Venatorie, mentre ad oggi lo Stato trattiene parte del gettito e i tanto vituperati cacciatori, non solo costituiscono una fetta importante dell'economia del nostro Paese grazie alle ricadute ed all'indotto prodotto dalla nobile arte della caccia, ma paradossalmente offrono, in silenzio, il loro contributo per il finanziamento di beni e servizi a favore di tutti gli italiani”.

Infine hanno concluso critici i deputati PdL, “L'Onorevole Brambilla, sicuramente e seppur autorevole, rappresenta però solo una delle voci che animano il più vasto universo multiforme del Pdl, e sarebbe meglio che adducesse argomentazioni più accurate e dettagliate visto che riferirsi a contributi pubblici, in un momento di crisi particolarmente difficile, appare strumentale e getta discredito su migliaia di uomini dell'intera categoria dei cacciatori, alla quale ci fregiamo di appartenere”.

fonte: cacciapassione.com

Jurij Klanjšček ha scritto:

Caccia: il PdL si dissocia dalla gaffe della Brambilla: "dimostra scarsa conoscenza della materia"

Anche i deputati PdL si dissociano dalla gaffe dell’on. Brambilla riguardante la questione di presunti contributi pubblici destinati alla caccia: “ha dimostrato scarsa conoscenza in materia”.

Sono proprio i deputati del PdL Nino Germanà, Mario Valducci, Luciano Rossi, Carlo Nola, Annamaria Bernini, Agostino Ghiglia e Remigio Ceroni che con una loro nota congiunta si dissociano dalle affermazioni dell’ex ministro Michela Brambilla sulla questione di presunti fondi pubblici destinati a cacciatori ed Associazioni Venatorie con le quali ha dimostrato scarsa conoscenza in materia venatoria.

Si legge infatti nella nota dei deputati PdL, “Dobbiamo dissentire in toto e prendere le distanze dalle esternazioni dell'ex ministro Brambilla che, da sempre molto sensibile alle tematiche ambientali e naturali, ha dimostrato, nel tentativo di perorare la sua causa, scarsa conoscenza in materia venatoria”.

Hanno quindi precisato i deputati, “Occorre precisare che le argomentazioni poste alla base della sua interrogazione si rivelano infondate poiché è un errore agitare lo spettro dei contributi pubblici erogati a favore delle associazioni venatorie, quando si tratta di meri ristorni sulla base di un'addizionale versata dai cacciatori stessi”.

Proseguendo i deputati hanno poi aggiunto, “Inoltre, è giusto chiarire che la legge 157/1992 prevede che i ristorni rappresentino la quasi totalità del gettito che proviene dalle Associazioni Venatorie, mentre ad oggi lo Stato trattiene parte del gettito e i tanto vituperati cacciatori, non solo costituiscono una fetta importante dell'economia del nostro Paese grazie alle ricadute ed all'indotto prodotto dalla nobile arte della caccia, ma paradossalmente offrono, in silenzio, il loro contributo per il finanziamento di beni e servizi a favore di tutti gli italiani”.

Infine hanno concluso critici i deputati PdL, “L'Onorevole Brambilla, sicuramente e seppur autorevole, rappresenta però solo una delle voci che animano il più vasto universo multiforme del Pdl, e sarebbe meglio che adducesse argomentazioni più accurate e dettagliate visto che riferirsi a contributi pubblici, in un momento di crisi particolarmente difficile, appare strumentale e getta discredito su migliaia di uomini dell'intera categoria dei cacciatori, alla quale ci fregiamo di appartenere”.

fonte: cacciapassione.com

Ottima notizia!
sono più contenta, infatti per me la brambilla se pur onorevole rispettabilissima per le battaglie che conduce, non si sbaglia ogni tanto, ma a mio avviso, sempre forse perchè vede le cose da un lato che nessuno riconosce.
Buon per noi e peggio per lei, visto che se si fa una stima, son più le persone che la portano sullo stomaco che quelle che la portano in braccio.

che notiziaaaaa!!!!!finalmente qualcuno si e' accorto di noi!!!! e stranamente in maniera positiva..speriamo che imparino a rispettarci un pochino!!! un saluto a tutti

Amici,
Non dobbiamo smettere di amare le nostre passioni e trasmettere valori positivi a chi ci è vicino.
Possiamo spiegare cosa proviamo ed esprimere il nostro punto di vista e difendere.
Amare la natura, rispettare i cicli naturali, distrutti anzi deturbati dall' abuso di alimenti dannossi, le indistrie, l' industrializzazione della carne, l' uccisione giornaliera di miglialia, miglioni di animali che finiscono dentro ai cordon ble, che a loro volta vengono mangiati da grassi falsi moralisti che ogni giorno consumano in maniera immorale molto di piu' del loro fabbisogno.
La frase che mi sento dire sempre: "La caccia non è piu un bisogno quindi non serve", da gente che magari per andare al lavoro e percorrere la distanza di 1 km prende l' auto e nella sua vita fa un danno davvero consitente all' ambiente.
Informiamo tutti che la caccia oltre ad essere una dimostrazione di amore per la natura è scientificamente e statisticamente il metodo piu' ecosostenibile al mondo per consumare carne.