Negli ultimi 2-3 anni, sia durante la caccia che durante i censimenti ed ovviamente gli avvistamenti effettuati durante le uscite a caccia chiusa, quando al posto della carabina porto con me la reflex, ho notato con sempre maggior frequenza, un netto aumento della forma melanica nella popolazione di daino che vive nel mio distretto di caccia.
Non che la forma scura sia una novità anzi, è sempre stata abbondante, solo che fino a qualche anno fa, era il mantello pomellato, tipico della specie, a farla da padrone, con diversi individui isabellini (beige, quasi bianco).. ora noto che il mantello isabellino è proprio scomparso ed il melanico è il più frequente!
Non per fare discorsi avventati, ma ho notato che tutto ciò avviene più o meno, da quando il lupo dimora in pianta stabile nel distretto.. ora mi chiedo, possibile che il colore del manto faccia la differenza sulla predazione?
Ovvero, possibile che sullo sfondo scuro del bosco e della macchia, il melanico trovi un miglior riparo mimetico rispetto agli altri individui di colore più chiaro?
Eppure, in altre realtà, come in Appennino tosco-romagnolo o in Val Tiberina, nonostante la presenza del lupo, il mantello nelle popolazioni di daino è per la maggiore in forma pomellata!

Proprio ieri ero a pranzo da mia mamma, che abita di fianco a me, dopo il caffè mi sono affacciato alla finestra, da cui si gode di un meraviglioso panorama ed ho notato un gruppetto di daini che pascolavano tranquilli ai margini del bosco.. stessa storia:

appaiono due femmine pomellate con i rispettivi vitelli, maschio quello sopra e femmina quella sotto, ovviamente entrambi melanici!


qui si nota meglio il maschio, con l'accenno del pennello e le bozze frontali, che a giugno inizieranno lo sviluppo delle stanghe da fusone.


segue il gruppo un bellissimo balestrone, a questa distanza (circa 400 metri) non si vede proprio bene il trofeo, ma per la sua classe d'età, è molto sviluppato, anche lui ovviamente nero!


dopo una ventina di minuti, compaiono altri due esemplari, femmina (sotto) e piccolo (sopra), si nota la differenza di dimensioni.. anche loro senza ombra di dubbio, melanici entrambi!!


Beh, che dire? gli esemplari sono comunque tutti stupendi ed in perfetta salute.. staremo a vedere..
A presto.

Yachi, scusami se recupero questo vecchio post solo otra, ma non l'avevo notato. Per la mia breve esperienza, ma soprattutto per le testimonianze dei miei amici cacciatori di lungo corso, posso confermarTi che il melanico, per quanto riguarda la provincia di Parma, è il più diffuso. Però, temo che quelli da Te individuati non si possano definire melanici veri e propri, infatti, se non sbaglio, nella femmina più in basso nella prima fotografia, è ben individuabile lo specchio anale bianco bordato di nero come pure la coda, e nelle successive (quella della femmina con il piccolo) le zampe sono chiare come pure sono ben individuabili le fasce di colore del mantello. Il melanico propriamente detto ha specchio anale nero (assenza di stotting) e uniformità di colore (assenza di fasce longitufdinali).
Va comunque ricordato che data la natura alloctona del daino e le pesanti interferenze dell'uomo, è possibile incontrare daini dalle fogge cromatiche le più...inaspettate.
Questo so, ma mi auguro che altri, ben più esperti di me, possano confortare o smentire quanto da me detto.
WAIDMANNSHEIL
sam

sam ha scritto:

Questo so, ma mi auguro che altri, ben più esperti di me, possano confortare o smentire quanto da me detto.
WAIDMANNSHEIL
sam

E' vero, hai pienamente ragione! per mia distrazione ho inserito foto con mantelli invernali senza far caso agli specchi anali e classificando così dei semplici pomellati come quelli delle prime foto come melanici.. mentre gli unici melanici sono soltanto il maschio ed il piccolo dell'ultima foto!
p.s. - per quanto riguarda le bande laterali, il pomellato ne presenta tre mentre il melanico solo due!
Grazie per avermi fatto notare l'errore (l'orrore), ci stavo facendo proprio una ben magra figura!!

Ciao Sam, a presto.. buone feste!!