LA MIA PROVICIA CIOÈ QUELLA DI CATANZARO E COSTTUITA DA DUE ATC CZ1 e CZ2 ,OGGI STANNO SORGENDO SEMPRE PIU PROBLEMI,MOLTI CACCIATORI E CAPOSQUADRA SI LAMENTANO DEL FATTO CHE LE LORO ZONE SONO PICCOLISSIME.IL PROBLEMA É CHE SOLO IN QUESTA PROVINCIA CI SONO 150 SQUADRE DI CINGHIALAI,UN NUMERO ABBASTANZA ESAGERATO,ALLORA PER SODDISFARE UN PO TUTTI VENGONO RISTRETTE LE ZONE,MA QUESTO É MOLTO PERICOLOSO,FIGURATEVI CHE CI SONO ZONE PICCOLISSIME CHE UN PROIETTILE SPARATO DA UNA CARABINA RIUSCIREBBE A PERCORRERRE DA UNA PARTE ALL'ALTRA.VOI COME SIETE MESSI?
INCOMBONO ANCHE NELLE VOSTRE PROVINCE QUESTI PROBLEMI?

Ciao Admin anche da noi si lamentano in tanti...i problemi sono sempre gli stessi,zone fisse mentre in tanti le vorrebbero a rotazione,ingenti danni alle culture in zone date a squadre di poche persone e con cani scarsi (troppo spesso assegnate per favoritismo)Il brutto e' che alla base alloggia una grande invidia collettiva,troppo interesse alla borsina di carne...oltre alle spesso complicate regole date dalla provincia ci incasiniamo tra di noi.saluto Franco.

Purtroppo penso che sia un male comune,la caccia al cinghiale stà degenerando ,per questi assurdi regolamenti dettati dalle Provincie,ogni anno spuntano cose nuove a complicare la vita,inoltre essendo quasi l'unica caccia ormai praticabile,l'aumento nel numero dei partecipanti alle battute fa si che i territori assegnati rimpiccioliscano,con tutte le ripercussioni del caso.
Waidmannsheil

OLtre a questo in calabria negli atc stanno spuntando sempre più le eoliche(quei grandi mulini che producono energia)ce ne saranno gia un migliaio,e ogni una di questa eoliche viene recintata con un recinto di 20 metri per 20 metri,quindi oltre ad avere una zona piccola ci inseriscono pure ste eoliche,in molti hanno reclamato sottolineando che gia gli spazi erano piccoli,la loro risposta e stata che sta nascendo un proggetto per allevare in quei ogni 20m di recinto selvaggina per poi fare i lanci,mentre al nord o sentito che siccome in molti si sono fatti sentire queste eoliche le trasferiscono in su una piattaforma in mezzo al mare in modo che no rechino fastidio a nessuno...
secondo me quando si andrebbe a scrivere una nuova squadra dovrebbero bloccarla,oppure suddividere i vari cacciatori nelle varie squadre gia esistenti...

solito schifo da pertutto,tra poco ci mandano a caccia in un campo di calcetto.

ciao a tutti da noi sulle colline del alessandrino la competizione è molto accesa le zone non sono molto grandi e la squadre sono abbastanza numerose, fortuna che si spara con fucili ad canna liscia e che bene o male ci conosciamo tutti questo aiuta ad evitare tristi discussioni sulle catture e sulle borse , è già capitato di uccidere un cinghiale braccato dai cani della squadra vicina in questo caso la pulitura avviene ad opera della squadra che ha abattuto l'animale e l'animale viene diviso metà ciascuno

Ciao pietro ai toccato un tast odolente per diversi,dalle mie parti quando un selvatico viene ferito e va nella zona delle atre squadre si seguono alcune regole,o lmeno si seguivano
Il cinghiale ferito che sconfinava andando a morire nell'altro territorio era di chi lo aveva sparato solo se i cani lo seguivano fino alla fine.Se i cani abbandonavano la seguita il cinghiale doveva essere ceduta all'altra squadra,diciamo che su questa regola cera molto accordo,oggi invece per ingordiazia le varie squadre si ammazza fra di loro,meglio se il cinghiale muore sul colpo
da voi invece come procedete in questi malcapitati casi?

non ho mai praticato la caccia al cinghiale ma da quello che vedo tutte queste leggi come gli atc vengono studiate,come sempre ovviamente,per danneggiare noi cacciatori.poi nascono i litigi discussioni e tutto quello che ne consegue.....

ciao admin , dalle nostre parti ,nel caso che tu hai citato , il selvatico ferito viene inseguito anche nella zona della squadra confinante,a patto di avvisare il capo squadra rivale!!! fortunatamente abitando in paese piccolo ci conosciamo tutti compresi quelli dell'altra squadra perciò normalmente non si creano problemi...................comunque quest'anno il telefono ha suonato più di una volta....e non era per gli auguri

Ciao a tutti,non capisco del perchè i cinghialisti si ostinino in caso di ferimento, a non usare il cane da sangue,non sarebbe più semplice nell'evenienza di un capo ferito, attivare un team di recupero indipendentemente, dalla zona o da chi lo ha sparato.
Io effettuo numerosi recuperi ogni anno anche di cinghiali,e con questo sistema non essendo iscritto a nessuna squadra, non si ingenerano quei possibili alterchi tipici di quando avviene uno sconfinamento,ormai nella mia zona quando succede mi chiamano e con la mia peste(quella dell'avatar)ci attiviamo.
Waidmannsheil

Caro Giovanni in Calabria conoscono solo i setter e i maremmani,figurati se poi ci parli di seguire le tracce con con un cane da traccia,,,la gente non si aggiorna,é rimasta indietro,pultroppo questa é anche la causa di tanti brutti fattori che incidono negativamnete sulla caccia...ciao e a presto...

Purtroppo il motivo per il quale non si ricorre ai cani da sangue per il recupero, almeno nella nostra squadra , penso sia legato al fatto che a dividere la borsa in meno si è meglio è, poi non parliano del rispetto per l' animale e per il mondo della caccia che nelle nuove leve praticamente non esiste !!!!! i giovani di oggi sono quasi tutti figli di rambo non hanno avuto maestri come "il nonno" in grado di insegnare loro l'etica della caccia il rispetto e la tradizione ,l'argomento principale di moltissime discussioni è quasi sempre riferito all'arma e non a chi la usa,calibri ,canna,strozzatori ,cannoni di vario tipo ........quando si capirà che la parte più importante dell'arma è il dito che tira il grilletto solo allora si potrà dire di essere veramente dei cacciatori e confrontarsi con chiunque voglia mettere in dicussine questo meraviglioso mondo.

Caro Pietro hai perfettamente ragione, purtroppo ho paura che il cammino per far diventare CACCIATORI la piu' parte dei praticanti Italiani sia ancora molto lungo.saluto Franco.

ciao franco , è vero non è un cammino facile ma deve pur iniziare!!!! spetta a noi ,che abbiamo avuto le giuste guide, a diffondere il messaggio ai giovani che si vogliono avvicinare a questa nobile arte, senza farsi coinvogere in inutili discorsi che terminano quasi sempre in risultati sterili.

Condivido il vostro pensiero e proprio per questo motivo faccio i recuperi ,senza pretendere nulla in cambio,proprio per aver modo di contattare specialmente, i giovani cacciatori e magari con la scusa, che sono giovani, farmi accompagnare nei recuperi cercando in questo modo di farli appassionare a questa disciplina e magari facendogli capire che per abbattere i l cinghiale non serve un Kalasnikov,dotato di caricatore da 20 colpi ,ma basta tirare diritto,devo dire che i frutti si cominciano a vedere, timidamente, ma qualcosa forse sono riuscito a seminarla.
Waidmannsheil

in questo sito ci siamo conosciuti...condividiamo tante necessiita' venatorie...proviamo a portare fermamente avanti i nostri pensieri,quantomeno sperando che i giovani abbiano una caccia migliore.saluto Franco.

cari amici mi ricordo la puntata recentemente trasmessa di porta a porta alla quale partecipava il ministro orsi accompagnato da una nutrita schiera di simpatizzanti e da una altrettanto aguerrita schiera di oppositori...ebbene in quella occasione si voleva discutere per l' ennesima volta della morale e dell'etica della caccia, trasmissione miseramente fallita poichè non era presente neanche un cacciatore degno di essere chiamato con questo nome in grado di portare argomenti che non siano sempre gli stessi legati a un ormati stantio modo di pensare, si è parlato di danni ,di "regolazione dellle specie", ma nessuno ha parlato di un modo di vita di un etica di comportamento che va oltre l'imbracciare un fucile e allineare la canna al bersaglio ,non si è parlato del profondo rispetto che un cacciatore ha per tutto ciò che è vita dalla propia zona di caccia che cerchiamo di proteggere in tutti i modi mantenendo puliti i boschi ,tracciando i sentieri ,gli stessi che in estate vengono percorsi da flotte di escursionisti......fino a perdere le notti alla ricerca del animale ferito per fare in modo che questo non protagga oltre la propia sofferenza .
Con rammarico devo dire che si è persa un occasione importante per far capire ai giovani ,troppo influenzati da un univoco pensiero, che il mondo della caccia non è quello che viene descritto dal ambientalista di turno , il mondo della caccia per capirlo bisogna viverlo ,noi che abbiamo forte questo sentimento abbiamo il dovere ancor prima di sparare di istruire i giovani affinchè possano diffondere a loro volta questi valori che altrimenti rischiano di andare perduti.

Pietro ,devo farti i miei complimenti,sono molto contento che tu sia entrato a far parte del nostro gruppo,pochi ma buoni e soprattutto eticamente corretti.
E visto che stiamo parlando di Etica,cosa pressochè sconosciuta alla maggioranza degli Italici cacciatori,vorrei sottoporre alla vostra attenzione quello che è il mio decalo etico.

Avvicinati alla natura con rispetto ed umiltà, ricorda che sei ospite e non padrone,gli animali,le piante, il territorio meritano grande considerazione.

Immedesimati nel predatore mai nel carnefice,quando e se darai la morte fallo con coscienza,decisione e accortezza.

Impara a gioire delle magnificenze che ti riserva il bosco ed i suoi abitanti, fai tesoro delle sensazioni che provi per poterle rivivere.

Affina le tue conoscenze, i tuoi sensi sopiti dal vivere civile, riscopri la tua vera essenza ottenebrata dagli agi, dai ascolto al tuo istinto, diventa parte integrante di ciò che ti circonda.

Riscopri ciò che credevi invibile, percepisci il più flebile rumore e odore, questa è la voce della natura, il bosco ti può parlare se sai ascoltarlo con la dovuta attenzione.

Rapportati correttamente con la natura, con l'umiltà di chi deve imparare, solo così capirai i suoi più reconditi aspetti, apprenderai i suoi segreti ed in questo modo ne diverrai parte integrante.

Ricorda che siamo parte del grande progetto della natura e per questo non abbiamo il diritto di distruggerla, così facendo distruggeremo noi stessi.

Rispetta gli equilibri che sono il principio cardine della natura, non arrogarti mai il diritto di sovvertire queste regole.

Riconosci i doverosi onori al selvatico che hai predato, non ostentarne la spoglia in maniera non decorosa, conservane il trofeo a perenne ricordo.

Preleva solo ciò che ti occorre e che riesci a consumare, in natura lo spreco non esiste, come pure non esiste l'avidità.

In queste righe, ho condensato il mio pensiero, la mia vita di cacciatore, il mio modo di concepire l'attività venatoria.
Questo è quello che da tanti anni, ormai, stò cercando di far capire ai giovani che si avvicinano al mostro mondo e non solo a loro,sono stato preso per uno strano idealista (matto),qualche volta sono stato compreso,molte altre volte no,ma perlomeno qualcosa ho seminato.

Waidmannsheil

Caro Giovanni, io mi auguro un giorno di vederla e di rispettarla come tu fai...sono vicino, ma i tuoi comandamenti spero tanto che siano trasmessi alle tante persone che ancora non l'hanno presa come cultura venatoria. con tanto rispetto ti saluto Franco.

caro giovanni ti ringrazio dei complimenti e li ricambio volentieri sono felice di aver scoperto che esistono ancora persone che vivono la caccia come una passione e non come uno sport di moda in quel momento , il tuo decalogo dovrebbe essere inserito nei testi didattici di formazione venatoria ancor prima di studiare le specie cacciabili , è importante per un neofita avere i giusti riferimenti , nella nostra zona e nel nord ovest in generale la cultura della caccia lascia un po a desiderare a partire dal abbigliamento ,se ci fai caso tanti cacciatori vanno a caccia indossando i pantaloni strappati che usavano nell'orto !!!! come degli straccioni.... Diverso è nel comprensorio alpino del nord est ,veneto e dolomiti dove il cacciatore tiene prima di tutto al suo abbigliamento che è lo specchio della sua anima e dal grande rispetto per la natura e tutto ciò che ne fa parte . La domanda fondamantale è questa : noi che abbiamo preso come riferimento i nostri padri e i nostri nonni possiamo essere di riferimento ai nostri figli e ai nostri nipoti?
un saluto
Pietro

Ciao Pietro,io penso di si a patto di saperci evolvere da Homo Venaticus in Homo Sapiens Venaticus,se vogliamo che la nostra passione ,sia trasmessa ai nostri discendenti nella maniera più corretta, ebbene dobbiamo iniziare noi ad essere corretti.
Vedi tu hai sollevato un problema molto importante: l'abbigliamento.........e non è cosa da poco,perchè è la nostra immagine,ovvero il nostro biglietto di visita, presentarsi in maniera consona(che non vuole dire abbigliamento firmato) può essere d'aiuto ,per una nuova più etica figura di cacciatore ,agli occhi della gente ;particolare questo molto importante,certo poi dietro di devono essere, anche ,dei solidi contenuti, altrimenti si fa la figura ,del contenitore bello ma vuoto.
Anni fa mi sono trovato a caccia in Austria,arrivato alla riserva mi hanno presentato, quello che la mattina seguente, sarebbe stato il mio accompagnatore,un signore che di mestire faceva il taglialegna,vestito molto modestamente, coperto di segatura con la barba incolta ed i capelli arruffati :il mattino seguente ad aspettarmi ho trovato un signore,elegantemente vestito, con un magnifico completo di loden, con barba e capelli perfettamente aggiustati,il quale vedendo la mia espressione sbigottita ,mi ha semplicemente detto "Questo è l'abito della caccia".
Ho raccontato questo anedoto per far capire quanto è importante l'attività venatoria nei paesi della Mitteleuropa,tanto importante da far indossare un abbigliamento non solo consono ma addirittura apposito,quasi ci si recasse ad una cerimonia molto importante e quindi da onorare anche con il modo di vestire.
Quando ci arriveremo anche noi??........ci riusciremo mai??........o continueremo ad usare i sacchi neri della spazzatura come impermeabile(non ci crederete ma ho visto anche questo).
Waidmannsheil

Purtroppo io credo che non ci riusciremo mai...dovuto al grande nostro difetto di non prendere mai seriamente e completamente le cose che facciamo.Durante le cacciate nel nord-est della Francia la moglie del presidente il mattino salutava tutti vestita con ottimi abiti da caccia,durante la pausa pranzo in mezzo al bosco sotto una tettoia in un contesto da favola le mogli dei vari soci le quali preparavono la tavolata e il fuoco erano tutte vestite da cacciatrici nel rispetto della giornata e degl'ospiti, giornate indimenticabili piene di cultura, rispetto e amore verso la natura e le tradizioni venatorie. saluto Franco.

Caro Franco ,capisco la tua malinconia,ed è la stessa che provo, al ritorno da una caccia ,un uno dei paesi della Mitteleuropa,il fascino delle tradizioni, miscelato con un incredibile rispetto, tanto per le persone quanto per gli animali cacciati, oltre alla magnifica coreografia delle battute in questi paesi ,se paragonate con il ,a volte penoso, nostro modo di concepire la caccia ebbene non può che far rimpiangere gli intensi momenti vissuti all'estero.
Possibile che da noi non si riesca a maturare venatoriamente, che non si riesca a capire il fascino di certe tradizioni o di certi modi di rapportarsi con la natura ed i suoi abitanti.
Certo è :che se vogliamo che la caccia sopravviva ,nel nostro Paese,dobbiamo cominciare a guardare e soprattutto imparare dagli altri Paesi.
Waidmannsheil

Ciao Giovanni,e' tutto vero,provo una enorme malinconia...rimpiango quelle giornate che mi hanno dato e insegnato tanto,pensa che il primo cappello l'ho comperato per salutarli come loro fanno.Mi sono avvicinato alla loro cultura piano e con grande rispetto e anche curiosita'e ne sono stato premiato.Ho conosciuto una realta' venatoria differente e molto piu' matura e rispettosa,sono forse piccole cose ma che mi fanno felice...il presidente usciva con 2 o 3 cartucce...incredibile da me si riempiono i caricatori ancora prima di partire.Nel mio piccolo quando i cinghiali restano dentro le poste mi accontento del primo sperando che un amico abbia la mia stessa fortuna e questo rispetto mi e' stato insegnato in casa per la piccola selvaggina e all'estero per la nobile...Sono fiero di aver avuto questa opportunita'e vorrei che tanti altri di noi potessero averle per poter fare maturare al meglio la nostra passione con il dovuto rispetto. saluto Franco.

Ciao Giovanni...ho appena finito di stampare il tuo decalogo etico,ne portero' sempre una copia con me...ne faro' tesoro la mia intenzione è quella di dare delle copie ai miei amici cacciatori...e la faro' leggere a quelle persone che non conoscono la vera caccia,a chi è contro la caccia,a chi è contro di noi solo per "moda".....mi sono permesso di firmare il foglio cosi: GIOVANNI ANESA DAL FORUM DI CACCIA è PASSIONE.....ho giurato a me stesso di spiegare alle persone che tutto questo non è "farina del mio sacco" ma che sono "COMANDAMENTI" di un GRANDE CACCIATORE CHE IO CONDIVIDO IN PIENO....GRAZIE GIOVANNI per il momento ho solo la fortuna di conoscerti "virtualmente" ma un giorno spero ci possiamo incontrare di persona insieme a tutti gli altri amici del forum...per il momento ti saluto...