Violenza privata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza di altro reato, falsità ideologica e materiale, abuso d’ufficio, calunnia continuata aggravata e lesioni aggravate. Queste i capi d’accusa che, secondo il Corriere di Romagna, coinvolgono ben 6 persone: 4 guardie venatorie volontarie, un dirigente del Wwf e un agente del Corpo forestale dello Stato, per un controllo anti-bracconaggio avvenuto nel 2005. Nel novembre di quell’anno, infatti, Mario Botticelli, cacciatore riccionese di 82 anni, sospettato a torto di bracconaggio e sottoposto a un controllo che si sospetta “violento”, moriva d’infarto. L’anziano cacciatore, in Puglia per qualche giorno in compagnia di alcuni amici, “era stato avvicinato dai volontari e trattato in modo vessatorio - si legge su il Corriere di Romagna - ben al di là delle procedure consentite per accertare le violazioni di cui erano accusati: l’uso di registratori elettronici per attirare gli animali”. Stando alle testimonianze, pare che Botticelli sia stato costretto addirittura ad inginocchiarsi per sottoporsi a una perquisizione personale. L’8 marzo si è aperta l’udienza preliminare e la decisione del giudice è attesa per il 31 maggio. Nel corso delle indagini, i militari avrebbero trovato, nelle abitazioni di 3 indagati, dei richiami da caccia illegali che “i tre nascondevano nelle zone di caccia per poi accusare i cacciatori della loro detenzione. Si sospetta inoltre – si legge nell’articolo del Corriere di Romagna - che alcuni del gruppo, almeno in un caso, attuarono una serie di attività con lo scopo di accusare ingiustamente alcuni ignari cacciatori dell’impiego di richiami di uccelli, che essi stessi avevano nascosto poco prima nei pressi delle zone di caccia”. Sull’episodio aveva invitato a fare luce anche la Federcaccia nazionale, che ha chiesto di potersi costituire parte civile.

Purtroppo ,quando il fanatismo e l'ignoranza si accompagnano ad una divisa,sono guai: come in questo caso.
L'errore, a mio avviso, è che in Italia ove abbiamo già innumerevoli forze di Polizia,dare certe facoltà a dubbi personaggi,solo perchè fanno parte di questa o quella associazione è sbagliatissimo.
Le indagini, lasciamole fare a chi le sa fare ed è pagato per farle,in certi settori, ove si va a toccare la sfera personele a volte anche in maniera pesantissima,non si può assolutamente accettare un sedicente volontariato.
Waidmannsheil

Il problema è che a loro vengono pagati vito e alloggio e naturalmente con i nostri soldi.

A proposito al Corpo Forestale Dello Stato non pagano più manco la benzina ma però ai volontari pagano vito e alloggio.


Comunque due anni fà è successa una cosa simile ovvero arrivano un gruppo di volontari in un appostamento fisso e stranamente sotto le piante trovano un Pettirosso morto. Si inizia a redarre un verbale peccato che una guardia venatoria riconosciuta dalla provincia ha visto la scena che un volontario aveva buttato il pettirosso morto estraendolo dalla tasca.

Il risultato è che almeno a questo volontario non è stato più dato il permesso di frequentare tale attività in Provincia.

ma fuori dall'Italia,all'estero ci sono tutti questi "bravi volontari" che si alzano dal letto solo per fare abuso di potere con inganno a noi cacciatori? ma poi tutto questo potere,per fare verbali ad esempio,non è troppo permissivo? il volontario del Pettirosso non andrebbe punito piu'severamente? per quato rigurda l'omicidio di quel pover uomo se è tutto vero ragazzi,è meglio se non parlo,di sicuro a marcire in cella.non dico cosa vorrei fare a quei farabutti,meglio se sto zitto via....ma poi una persona anziana....facile vero.....

A mio avviso il volontario voleva PUNITO pesantemente...in Italia solo i poveracci sono puniti duramente,per la questione del povero signore deceduto se tutto risultasse vero li sarei molto cattivo...purtoppo ormai in tutti i vari settori o enti siamo veramente al catafascio.saluto Franco.