DA IL CORRIERE FIORENTINO Impruneta
Il veleno che stermina gli animali
Le associazioni animaliste hanno indirizzato una lettera al sindaco di Impruneta. Stagione venatoria e veleno: una miscela di cui fanno le spese cani e gatti
Sstagione venatoria e veleno: una miscela di cui fanno le spese cani e gatti. E persino galline e piccioni, sterminate dalle letali briciole. La zona di Impruneta è quella dove il fenomeno è più evidente, ma non è la sola. Secondo le denunce di WWF, Italia Nostra, LAV e ENPA, in costante collaborazione con la Polizia Provinciale di Firenze, la consuetudine di spargere, in determinati punti, bocconi avvelenati non è mai morta. «Tutt'altro - spiega Guido Scoccianti del WWF” - dal 2005, da quando è nato il costante monitoraggio del territorio, con il contributo di 14 volontari, i dati dimostrano che l'avvelenamento rimane una pratica diffusa». Le denunce sono in diminuzione (da circa 300 a 150); né si registrano gli exploit del 2004, quando un'azienda di ripopolamento e cattura dell'Impruneta finì sotto inchiesta per aver acquistato in 10 anni tanto veleno da far fuori 50 mila animali.

UNA LETTERA AL SINDACO DI IMPRUNETA - Resta però quello che non dicono i numeri: «I dati in nostro possesso - continua Scoccianti - non dicono tutto. Per quanto sia grave che nel 2009 abbiamo contato il ritrovamento di 97 cani avvelenati, 19 gatti e 8 volpi, questa è solo la punta dell'iceberg. Bisogna considerare infatti che spesso i proprietari degli animali non sporgono denuncia. E poi che, se lo fanno, si rivolgono ai carabinieri». Le associazioni animaliste hanno indirizzato una lettera al sindaco di Impruneta. A Ida Beneforti Gigli viene ricordato «l'obbligo di attivarsi non solo da un punto di vista investigativo, ma anche al fine di provvedere alla bonifica dell'area interessata e all'apposizione delal cartellonistica adeguata ad indicare il ritrovamento di esche avvelenate». Sotto accusa degli animalisti, sono inoltre la Regione Toscana e, in maniera generica, il mondo delle aziende faunitisco-venatorie. «La Toscana - dichiara Mariangela Corrieri, responsabile LAV di Firenze - è stata la prima regione, nel 2001, ad approvare una legge su questo tema. Dovrebbe fare quanto ricordiamo nella lettera al sindaco, ad esempio, ma la legge viene disattesa». Secondo le associazioni, poi, è particolarmente sospetto il fatto i casi di avvelenamento aumentino sensibilmente in coincidenza dell'apertura e della fine delle stagioni venatorie, quindi in agosto-settembre e in febbraio marzo, «quando avviene il ripopolamento di lepri e fagiani e bisogna togliere di mezzo i predatori. Ma - continua Adriano Antonelli, che ha da poco perso ritrovato il cane ucciso così- non si deve lanciare un'accusa generalizzata ai cacciatori. Sicuramente, il dato lascia pensare che ci sia qualche furbo di troppo».

AVVELENAMENTI IN TUTTA LA TOSCANA - Gli avvelenamenti si registrano ovunque in Toscana e, secondo i volontari che aiutano la polizia provinciale di Firenze, la questione è aperta in tutta Italia. «Se viene fuori così nel nostro territorio - commenta il volontario Massimo Paoletti - è grazie all'impegno della nostra polizia provinciale, che è all'avanguardia in questo settore. Vi sono intere regioni dove il monitoraggio non esiste affatto». I volontari elogiano senza mezzi termini «la sensibilità dell'ispettore capo Alessandro Quercioli, che è anche responsabile delle guardie dell'ENPA»; e invitano, chiunque lo desideri, ad informarsi per prendere parte ai corsi di formazione, che si tengono presso le ASL, per poter rinforzare il ristretto numero di persone che pattugliano il territorio fiorentino.

Marco Bazzichi
P.S. ancora una volta hanno trovato il modo di coinvolgere la caccia! ci dicono che vengono avvelenati cani gatti piccioni volpi galline...casi in aumento quando avviene il ripopolamento.pero' non capisco una cosa;se muoino i piccioni e le galline possono morire anche fagiani e lepri,allora che senso a buttare veleno da parte delle aziende faunistico venatorie..elimini i predatori ma anche i fagiani.ma poi per uccidere cani e gatti devi mettere il veleno vicino alle citta' e paesi.e dove avviene il ripoplamento in un giardino condominiale! per non parlare delle galline che di solito stanno nel pollaio o nelle strettissime vicinanze della fattoria.amici cosa ne pensate? qualcosa non torna...

E' sempre la solita solfa additare in qualche modo i cacciatori.

Domanda che senso ha mettere delle esche avvelenate che poi i nostri cani potrebbero mangiarle?

Sicuramente c'è qualcosa che non torna.

Chairamente è la solita campagna denigratoria ai danni dei cacciatori,ormai per le benemerite associazioni protezionistiche l'unico male del mondo siamo noi.
Indubbiamente la cosa puzza e anche parecchio,anche perchè a parte qualche scriteriato: che nella massa lo si trova sempre,solitamente trattasi di persone psicolabili,la legge ha messo al bando le esche avvelenate già da parecchio tempo di conseguenza chi le usa è passibile di denuncia e relativa condanna,con conseguente ,se cacciatore ,ritiro del porto d'armi e confisca delle stesse.
Detto questo ,dubito fortemente che un cacciatore,anche se non cinofilo,si diletti ad avvelenare cani,lo troverei quanto meno strano.........magari invece altri, che cacciatori non sono,ma vengono infastiditi da queste bestie....chissà??.
Waidmannsheil

Durante la settimana si e' smarrito una perona sulle prime colline appenniniche,(scivolato e purtroppo deceduto in una scarpata) un cane della squadra di ricerca e' morto con un boccone avvelenato.Un atto di estrema incivilta'continuare questa stupida pratica dei bocconi,io mi domando come si possa lasciare un'esca in campagna quando non sai chi effettivamente puoi uccidere...altra vergognosa piaga del comportamento degli Italiani in generale.saluto Franco.

Secondo me questi non sono errori o sbagli,sono avvelenamenti fatti appositamente,non é sicuramente opera di cacciatori ma potrebbe essere opera di contadini che cercano di avvelenare i cinghiali dato che gli fanno troppo danni,però dato che questi bocconi non sono selettivi per la sola spece ne pagano conseguenze anche altre spece tra cui i cani e molti altri...Anche un bambino che passeggia con i suoi genitori nel bosco potrebbe portare qualche boccone avvelenato in bocca,e poi ? la curiosità dei piccoli bambini non ha limiti!!!

Il problema a mio avviso non è solo il discorso che i bocconi non sono selettivi,ma è il fatto che provocano una reazzione a catena difficilmente risolvibile anche verso animali impensabili.ciao baruffa