Autore=Chiarini Valter
Visto che il tordo bottaccio possiede,in natura,un’areale di nidificazione molto più vicino alle nostre latitudini,non avremo necessità di anticipare le cove come per il sassello.Potremo utilizzare sia voliere esterne che voliere interne,se opteremo per la seconda scelta ricordiamoci di utilizzare sempre delle lampade fotostimolanti ,quelle comunemente utilizzate per acquari o rettilari.Se vorremo potremo utilizzare le stesse ore di luce che usiamo per il sassello,io con i miei colleghi utilizziamo gli stessi programmatori di fotoperiodo per non avere differenze di tempo nelle covate.Scegliere una buona coppia riproduttrice non è sempre facile,innanzitutto valuteremo i nostri riproduttori dalla docilità e domesticità verso l’allevatore,opteremo per dei soggetti fisicamente prestanti e con il piumaggio in splendida forma.Sicuri della nostra scelta incominceremo ad alimentare i nostri riproduttori ,ancora nei mesi di gennaio febbraio,con i prodotti e vitamine che avanti vi dirò.Immetteremo nella nostra voliera,il maschio con qualche giorno di anticipo,in modo che possa preparare il territorio di cova .Quando questi ha raggiunto un buon livello di canto inseriremo la femmina,ricordandoci che è quest’ultima a scegliere il posto dove fare il nido.Il tordo bottaccio è un’uccello territoriale per cui ,sconsiglio di inserire più femmine con un maschio,al contrario del sassello, salvo qualche sporadico caso di soggetti già provati in altre situazioni.Anche per questa specie utilizzeremo gli stessi prodotti, per stimolare la cova,e cioè Tuttosprint,Ornizim della ditta Formenti,associati al pastone per insettivori della L.& C.Metteremo inoltre a disposizione sempre del mangime vivo,tarme,camole del miele, vermi e bigattini da pesca che inumidiremo qualche minuto nel disinfettante diluito in acqua al 1%.Essendo in contatto con altri allevatori,so che alcuni usano dei bigattini bolliti e poi conservati in congelatore ,ma poco piace agli uccelli che devono essere abituati a mangiarli per tempo.Se avremo la possibilità utilizzeremo anche frutta fresca,come mele e pere o bacche,more e uva.Butteremo,per la costruzione del nido il solito fieno ed avremo l’accorgenza di tenere molto umido il terreno vicino alla ciotola dell’acqua in modo che si formi del fango,che la nostra femmina utilizzerà per rivestire la parte interna del nido,utilizzando il petto per lisciare il fango.I tordi depositano da 4 a 6 uova di colore azzurro verde macchiettate di scuro che solitamente solo la femmina cova per 13/15 giorni.In genere abbiamo tre covate all’anno.Esiste la possibilità ,non infrequente per la verità,che in coppie giovani ci siano delle uova chiare,e quindi eseguire una speratura dopo 5 o 6 giorni dall’inizio della cova,è buona norma .In caso di presenza di tutta la covata chiara,consiglio di buttare le uova e di rompere il nido in modo di stimolare la femmina alla nuova costruzione e deposizione,sperando che il maschio abbia fatto il proprio dovere.Ricordiamoci che dal momento della copula passano 5/6 giorni prima della deposizione delle uova,ed è per questo che le copule saranno frequenti.Al termine dei giorni di cova ,solitamente al mattino,troveremo due o tre pulcini appena nati.Durante la schiusa la femmina assisterà i piccoli togliendo i gusci e portandoli il più lontano possibile,oppure li mangerà, dopo di chè tornerà al nido per covare ed asciugare i nuovi nati.Dopo qualche ora inizierà ad imbeccare i novelli nati assieme al maschio.Se notiamo che sia il maschio che la femmina,ingurgitano le feci dei piccoli,non ci dobbiamo allarmare,in natura lo fanno per non insozzare i piccoli e per lasciare meno tracce possibili ai predatori.Come per le altre specie controlleremo periodicamente che i genitori imbecchino i tordini e valuteremo lo stato di crescita dei piccoli.Anche nei tordi bottacci,può capitare il maschio focoso,e che tenti di buttare i piccoli dal nido per ricevere le attenzioni della femmina,in questo caso lo metteremo in una gabbia da solo all’interno della voliera.Verso il 4/5 giorno Inanelleremo i nostri soggetti,ponendo attenzione che la madre attirata dal luccichio dell’anello ,non tenti di rimuoverlo,procurando delle ferite o peggio butti i piccoli dal nido.In questo caso coloreremo gli anelli con un pennarello nero.Passati 7/8 giorni se i genitori hanno fatto un buon lavoro,toglieremo i pulcini e li metteremo nella camera calda li imbeccheremo,circa ogni ora, con la stessa pappa utilizzata per allevare i sasselli,fino al momento di immetterli nelle gabbie.Vi ripeto le dosi:30 gr. Mangime per uccelli,30 gr. Steccopast,20 gr. Omogeinizzato alla carne,10gr.di miele,5 gr.ornizim, 5gr.di polvere d’uovo,in aggiunta acqua quanto basta per creare una crema morbida.Ripeteremo lo stesso trattamento vermifugo ,per un giorno ,con il Tetramisole della ditta Formenti.Isolando i soggetti per evitare contagi.Immessi nelle gabbie inizieremo a diradare le imbeccate e somministreremo mangime vivo e pastone per insettivori associato con mangime pellettato,fino al completo svezzamento.Se avremo la possibilità di far sessare i nostri soggetti da un veterinario,abbastanza precocemente,le femmine le terremo alimentate ancora con lo stecco per mantenerle più docili,per ottenere l’anno successivo delle buone riproduttrici.Mediamente otterremo un 50% di maschi e femmine. Oggi stiamo allevando anche tordi mutati nelle colorazioni albino,isabella e bruno in quanto hanno una domesticità molto più spiccata verso l’allevatore,mentre per quanto riguarda il canto non differenziano dal tordo ancestrale.Questi ultimi riusciamo a riprodurli anche in voliere da canarini da 120 cm. Come molti allevatori del nord Europa.Anche per il tordo non dimentichiamoci le lezioni di scuola,almeno 4/5 ore al giorno sia con il maestro oppure con l’apparecchio elettromagnetico.Per un buon apprendimento inizieremo le lezioni quando li toglieremo dal nido per immetterli nella camera calda.Fatto tutto questo, ad ottobre nel nostro appostamento,avremo degli ottimi zirlatori e l’anno successivo dei maschi in canto a piena gola