Sam,meglio di questo non o saputo fare,a risentirci,ciao

"Persino kalashnikov"! Vedo che la paura del comunismo esiste ancora. Beata ignoranza del popolo bue, che pensa che un M-16 o un AK-47 siano più letali di una doppietta... Per tutto il resto, cito un editoriale di Cacciare a Palla: Riprendiamoci il WWF!

Grazie Admin! Sei un grande!
Caro Jurij, se hai un pò di pazienza, qui la e-mail che ho scritto all'articolista:
Gentilissima Signora Cozzarini,
ho appena finito di leggere con grande interesse il Suo articolo “Caccia, deroghe nel mirino” pubblicato su Panda di Febbraio 2013, dove vengono evidenziati alcuni presunti abusi dell’istituto della “Caccia in deroga”, prefigurando pesanti sanzioni comunitarie a causa di ciò. La denuncia, seppur lodevole nelle intenzioni, risulta però vaga, generica e, mi perdoni, pericolosamente fuorviante.
Se in alcune situazioni sono state avanzate, e giustamente rigettate dagli organi competenti, delle richieste di caccia in deroga per specie a rischio, in tanti altri casi la domanda di concessione della caccia in deroga appare più che giustificata dalla sovrabbondanza di soggetti di specie opportuniste che creano notevoli danni alle colture o ad altre specie animali. Ad esempio, la caccia allo storno, in tanti paesi europei incentivata a causa delle predazioni di massa effettuate a danno di colture, soprattutto quelle vitivinicole, in Italia si può attuare solo in deroga. Lo stesso vale per i cormorani e i danni da questi arrecati all’itticoltura.
Non possiamo neppure dimenticare gli indennizzi corrisposti dalle Amm.ni Provinciali agli agricoltori per i danni subiti e i conseguenti costi che gravano sulla collettività.
Al problema delle cacce in deroga, l’articolo associa la “famigerata” pre-apertura della stagione venatoria, in realtà destinata per lo più ai corvidi, che ha come obiettivo la salvaguardia di altre specie (galliformi, passeriformi e lagomorfi), vittime di questi abilissimi predatori. Non si dimentichi neppure che, per cercare di limitare i danni arrecati da sovrabbondante fauna selvatica, le Province sono costrette a ricorrere, a norma di legge, ai “Piani di Controllo” finalizzati al contenimento di alcune specie animali.
Ora, Signora Cozzarini, la Sua denuncia sulla strage di “migliaia di uccelli” a causa delle cacce in deroga o delle pre-aperture, suona veramente stonata, mostrando in modo catastrofistico un solo aspetto dell’insieme e dimenticando completamente invece quanti vantaggi dia alla stessa fauna selvatica la limitazione delle specie predatrici o comunque esuberanti rispetto alla corretta Densità AgroForestale stabilita dall’ISPRA.
Cosa abbiano poi a che fare con gli argomenti di cui sopra le considerazioni sui morti collegati alla caccia (tragedie da non strumentalizzare), non lo capisco. Il tutto rincarato dalla considerazione che l’età media dei cacciatori è in aumento e che quindi a gente con scarsi riflessi e probabilmente anche un po’ rincoglionita si dia in mano un micidiale kalashnikov anche se “privato della funzione di ripetizione”… Valutazioni che fanno veramente sorridere!
Forse Le è ignoto che per esercitare la caccia occorre un certificato medico in cui il Medico attesta sotto la propria responsabilità l’idoneità del soggetto. Mi auguro non voglia affermare che la classe medica non è in grado di emettere in modo professionale tali certificazioni.
Sul kalashnikov, mi scusi, l’affermazione è ilare, perché La devo informare che le armi che si usano per gli ungulati sono infinitamente più potenti del kalashnikov da Lei evocato.
Cosa c’entrino poi gli animali non cacciabili feriti, non mi è chiaro. Stiamo parlando di caccia o di bracconaggio? Parliamo di andare in banca per delle normali operazioni o per fare delle rapine? Poiché ci sono i rapinatori impediamo a tutti di andare in banca? Qual è il nesso logico? In questo modo di ragionare vedo da parte Sua un furore anticaccia tout court che non mi pare debba albergare nel WWF, ma andiamo avanti.
Circa le morti che dilaniano le ns anime, nel rispettare col più profondo dolore il lutto delle Famiglie colpite, mi permetto di sottolineare come nella maggior parte dei casi si tratti di gravissimi errori dovuti ad incuria e superficialità, paragonabili, ahimè, a quanto succede quotidianamente sulle ns strade. Ma non per questo sento agitare la minaccia di abolire la guida.
Vale la pena fermarsi un attimo, uscire da questo zibaldone che suona di manicheismo antivenatorio e fare chiarezza per cercare, me lo auguro, di capirci meglio.
Io sono cacciatore, divenuto cacciatore a 53 anni, quindi sono anagraficamente avanti negli anni, ma venatoriamente ancor giovane. Sono iscritto al WWF.
Forse sono matto, dirà Lei, e forse ha ragione. Io spero di no e anzi non trovo nessuna contraddizione nel mio essere socio WWF e cacciatore. Sarà perché il WWF è salvaguardia della natura e la caccia si nutre del rispetto della natura stessa? Oppure perché il WWF è stato fondato da cacciatori che prima di altri hanno capito come il rispetto della natura e la caccia non siano antitetiche, ma sentieri paralleli di uno stesso percorso? Forse entrambi e io, cacciatore, mi sento in armonia con l’ambiente e rispettoso di esso.
L’etica venatoria, il rispetto dell’ambiente e delle norme di legge sono gli argini che devono guidare l’azione del cacciatore e in queste norme Lei non troverà nulla che possa portare detrimento alla natura e alla sua fauna. O crede che cacciare voglia dire sparare a tutto ciò che si muove?
Senz’altro è a conoscenza che la caccia è disciplinata in Italia da una normativa che tanti Paesi c’invidiano sia perché ha istituito la caccia programmata secondo le indicazioni dell’ISPRA, con indicazione di specie cacciabili, carniere massimo giornaliero e massimo stagionale, sia perché disciplina la caccia di selezione, dove oltre alla specie cacciabile si indica anche il sesso e la classe di età del soggetto da prelevare. Come vede, tutte norme volte al mantenimento e miglioramento del complesso della fauna selvatica nazionale.
La invito caldamente ad avvicinarsi al mondo venatorio per meglio conoscerlo, capirlo e trovare i tanti punti di contatto col mondo naturalistico. Non sono qui a magnificare la caccia, ma sarei veramente felice se Lei volesse contattarmi e volesse dedicare un po’ di tempo per partecipare alle attività delle ATC per capire come i cacciatori siano una fetta della ns società, con i buoni e i meno buoni, con i rispettosi e i maleducati, dove i peggiori nemici non sono i protezionisti, bensì i cattivi cacciatori, i cacciatori scorretti.
I cacciatori non sono una categoria da criminalizzare, ma una comunità con i suoi valori importanti, portatori di antiche tradizione di rispetto degli uomini e della natura. Eliminare la caccia non eliminerebbe il bracconaggio perché i cattivi cacciatori spesso non hanno neppure la licenza di caccia e di ceerto non si incontrano in giro per i campi con il fucile in spalla.
Senz’altro oggi i vecchi (per numero di licenze) cacciatori fanno più fatica dei nuovi (coloro che hanno da poco ottenuto la licenza di caccia) ad adeguarsi alle nuove normative, ma sono fiducioso che con la perseveranza della formazione, dell’informazione e dell’esempio si possa migliorare.
Agitando slogan anticaccia aprioristici non si possono migliorare le situazioni, ma si generano solo pericolose battaglie tra sordi. Parlandosi, chiarendosi e conoscendosi nel rispetto reciproco, solo così si può avanzare nella comprensione degli altri e nel farsi comprendere dagli altri per migliorare ciò che oggi siamo.
La ringrazio per l’attenzione che mi ha prestato e rimango fiducioso in attesa di un Suo gradito riscontro.
Con Viva Cordialità

Poi posto la lora "simpatica" risposta....

WAIDMANNASHEIL
sam

Ecco qua le ultime puntate:
Il giorno 08 febbraio 2013 11:09, XXXXXXX <XXXXXXXXX@wwf.it> ha scritto:
Buongiorno non le rispondo su tutto, la sua lettera è fin troppo lunga e l’ho girata all’artuicolista. Sulle distinzioni tra caccia e bracconaggio, l’esperienza ventennale delle nostre guardie volontarie ci dice purtroppo che è una differenza davvero molto labile, perché sono purtroppo moltissimi i cacciatori sorpresi a sparare a specie protette, o nei giorni di silenzio venatorio, o con carnieri fuori regola.In quanto cacciatori da non criminalizzare, non si criminalizza nessuno ma lei sta parlando col WWF: la caccia non puo’ certo essere ben vista come fosse uno sport qualsiasi. Sentirsi in armonia con la natura uccidendo per divertimento animali selvatici già pressati da inquinamento, urbanizzazione e distruzione dell’habitat è davvero singolare. Ma naturalmente, tutte le opinioni sono rispettate. Persino quelle sbagliate.. Saluti XXXXXXXXXX Redazione Panda
Inviato: venerdì 8 febbraio 2013 13:14
A: XXXXXXXXX
Signor XXXXXXX buongiorno,grazie per aver dedicato il Suo tempo a rispondermi, anche se, per quanto mi scrive, lo considero tempo perso. Probabilmente non ha neppure letto completamente la mia. Poco male. Si tranquillizzi, so cos'è il WWF e conosco la sua storia, forse sarebbe bene la ripassasse anche Lei. Quanto Lei afferma circa i "moltissimi cacciatori sorpresi a sparare a specie protette ecc..." non mi dice niente, suona come un vuoto slogan ritrito. Oggi le sanzioni sono penali, quindi, dubito che ci sia tanta gente che, come Lei afferma, assuma questi stupidi rischi. Inoltre, tutte le Guardie Volontarie Venatorie sono cacciatori che dedicano il loro tempo al controllo del rispetto delle norme di legge a supporto della Polizia. Circa i problemi di inquinamento, urbanizzazione e distruzione dell'habitat forse non sa che le associazioni venatorie sono le più attive in quest'attività di tutela, ma mi rendo conto che non ha orecchie per intendere. Mi spiace per Lei. Per quanto riguarda l'uccisione degli animali, ci pensi anche quando mangia un panino col prosciutto o un uovo. Mi auguro che nel nobile universo WWF ci siano anche persone di maggior serenità, disposte a conoscere direttamente le situazioni senza farsi abbindolare da facili slogan, realmente tolleranti delle opinioni altrui e, magari, con un po' più di buona educazione. Buona giornata

From: XXXXXXX <XXXXXXX@wwf.it>
Date: Fri, 8 Feb 2013 13:24:42 +0100
To:
Vedo che non ci sono margini per parlare con lei, tante e troppe le inesattezze per non dire altro che leggo..Le auguro Buona giornata e cattiva caccia
From:
Date: Fri, 8 Feb 2013 13:38:00 +0100
To:XXXXXXX<XXXXXXX@wwf.it>

Ma cosa dice? Chi parte da posizioni intransigenti è Lei, chi non lascia spazio al dialogo, pure, quindi, non cerchi di nascondersi dietro atteggiamenti manipolatori.
Buona giornata

Spero di non averVi annoiato con questa mia disavventura, ma era mia intenzione confidarVi tutta la mia amarezza e delusione per la chiusura mentale, il preconcetto e direi anche la cativeria di chi si crede paladino del bene della natura e degli animali, dimenticando che i primi "animali" da preservare e da amare siamo noi uomini.
Parlare di sentimenti e non essere in grado di usarli è veramente puerile.
WAIDMANNSHEIL
sam

Ho letto con attenzione. Parlare con questi animalari, alla fine, si rivela come giocare a scacchi con un piccione: rovescia tutti i pezzi e per giunta ti imbratta la scacchiera. Il loro odio verso di noi è così profondo che non si accorgono di avere una mentalità da "setta religiosa" vera e propria, dall' ortoressia a comportamenti violenti e contro la legge (vedi ALF - Animal liberation front, terroristi che distruggono gli allevamenti, prediligono quelli da pelliccia).

Non sono neanche coerenti. Molti hanno in casa un gatto, che nutrono o con carne o con crocchette vegane: nel primo caso fanno violenza ad un animale da macello, nel secondo fanno violenza al gatto che è un animale carnivoro.
Se dicono di mangiare vegano - è perché non vogliono uccidere o sfruttare NESSUN animale, nel modo più drastico possibile, eliminando latte, uova e miele. Quando gli dici che per produrre la loro soia e i loro legumi sono stati utilizzati sicuramente concimi animali e ancor più sicuramente pesticidi (ricordo che i prodotti Bio ne devono usare di più, perché quelli consentiti in quell'agricoltura sono meno potenti), i quali pesticidi hanno ucciso nelle peggiori sofferenze miliardi di poveri insetti, dicono che allora "sono responsabili di MENO morti" rispetto ad un onnivoro. Ma come, prima "nessun morto" nel modo più drastico, e poi "meno morti possibile"?

Ma come ho già scritto, con loro non funziona nessun ragionamento. Hanno troppo odio in sé, tanto da arrivare a gioire ad ogni morte di un cacciatore (controllate sui forum!). E se glielo dici, risponderanno che siamo noi ad odiare sadicamente gli animali e che ucciso un animale, il passo è breve verso l'omicidio.

In conclusione, penso che sia meglio agire sulla folla ignorante e cambiare la percezione pubblica della caccia, piuttosto che cercare un dialogo con gli animalari.

Mio padre dice sempre: vegnarà la guera e po' ta vedarè... (verrà la guerra e poi vedrai) vedrai i vegani che te se magnano pure con le scarpe

Caro sam.......stai conducendo una inutile battaglia, lo dico per esperienza avendole fatte prima di te......purtroppo"non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire"e gli animaltalebani sono talmente ottenebrati dalle loro verità ,da non voler nemmeno iniziare, un percorso di confronto,basato su elementi gestionali, scientificamente comprovati e applicati con successo, in altri paesi.....paesi, fra l'altro, in cui in WWF esiste e da sempre collabora con le ass.venatorie.
In Italia NO....non si può....perchè????personalmente non riesco a trovare una risposta logica a questa domanda,se non nell'eccessiva caparbietà, nel non voler sostenere un confronto"serio".....purtroppo riscontrata in ambo le parti.

Grazie Ragazzi della Vs simpatia e solidarietà. Giò, hai ragione, io stesso avevo sconsigliato a Jurij, che aveva avuto analoga discusisone, di lasciar perdere. In effetti, come si può ben constatare nella mia prima, io non volevo scatenare nessuna guerrra, anzi, il mio era un tentativo di contatto, di conoscenza. La cosa "strana" è che mentre i lWWF International non esprime nulla contro la caccia, per il WWF Italia, la caccia è uno dei mali del mondo. Perchè?
Giusto una notarella: il signore che mi ha risposto con tanta dovizia di sagge argomentazioni è considerato uno dei massimi esperti del WWF sul tema dell'acqua, uno dei massimi esponenti contrari al referendum sulla "privatizzazione" dell'acqua.
Se tanto mi da tanto...
Comunque mi riprometto che per questo secondo ed ultimo anno di mia adesione al WWF non gliene lascerò scappare più una
...che sia per questo che non mi hanno ancora spedito la tessera e l'adesivo 2013?
WAIDMANNSHEIL
sam

Essendo nuovo ho appena letto, sono pienamente d'accordo che bisognerebbe fare qualcosa, bisognerebbe far capire che la caccia è completamente diversa da come la immaginano i così detti "ambientalisti" che fanno parte di svariate associazioni che si considerano solo loro protettori della fauna ma che comunque non si rendono conto che non è proprio così. Il più grosso problema è che si parla tanto che bisogna fare qualcosa ma in fin dei conti ci viene concesso solo il minimo indispensabile per sopravvivere con la nostra Passione. La stagione scorsa in Veneto per un periodo è stato dimezzato il Calendario, niente specie in deroga (qui gli storni fanno dei veri danni in viticoltura e sugli ulivi) ma non importa se non solo quando siamo in procinto di elezioni. Allora si che tutti si danno un gran daffare per divulgare a pieni titoloni tutto quello che è stato "strappato per conto dei cacciatori", ti arrivano riviste, lettere, depliant e quant'altro per divulgare. Ma per il resto nulla di più, ogni tanto qualche piccola manifestazione che è già tanto se si arriva a livello regionale, e comunque non molto publicizzata figuriamosi a livello nazionale; e comunque solo da singole associazioni mai più associazioni unite.
Strano ma è più semplice lamentarsi di questo o di quello che fare o mettersi in ballo, combattere per qualcosa che effettivamente ci spetta di diritto ma che in qualunque momento può esserci tolto.
Credo che se si fosse uniti su un unico fronte qualcosa (tanto) si otterrebbe.
CHE GRAN SOGNATORE SONO SEMPRE STATO. Peccato sia solo utopia.

Peccato che il motto divide et impera per la caccia stia proprio a pennello. Divisione regionale e divisione fra le singole associazioni e giù con le solite menate, la FEDER ha detto, la ANUU non ha fatto, ma la ENAL doveva dire, ma questo, ma quello e noi sempre lì in mezzo.