Salve Ragazzi!
Non posso non condividere con Voi la gioia di questo prelievo! Giornata inziata presto, sveglia alle 3,30' per essere sulla parcella alle 4,45...indiviaduato un M1 forte...purtroppo data la posizione non si riuscivano ad individuare le rose alla base di due belle stanghe biforcute. A detta del mio accompagnatore era un M1, io continuavo ad avere il dubbio che fosse un M2 con palco scarso...le rose non si vedevano. Era in fondo ad un prato in discesa con la testa alta verso di noi e il lungo che fa le curve non l'hanno ancora inventato! Aspetta un po' e poi se ne va di buon passo nel bosco.
Ci spostiamo un po'...una coppia di adulti, un adulto tutto solo, poi verso le 7 una femmina adulta. Niente da fare. Rientro scornato...
Un'oretta con Bosco in riserva, senza fucile, è secco e il caldo cominciano a farsi sentire. Bosco arriva troppo vicino ad una bella tenebrosa che s'invola scocciata. Non la troviamo più, ma il bimbo è un grande! Ma è un altro argomento.
Mattinata che passa con le incombenze di casa e pomeriggio ad ascoltare una bellissima conferenza su Cervo e Capriolo...ma anche questo è un altro argomento, di cui spero parleremo presto.
Viene sera e alle 19,45 ci andiamo a piazzare dietro un rustico abbandonato che fronteggia un bosco che fa una punta verso di noi.
Siamo in posizione. Giuseppe mi dice che l'M1 che anche lui aveva cercato di prelevare, ma che gli era scomparso da davanti un paio di volte e che lo aveva costretto a ripiegare altrove, di solito esce proprio di fronte a noi a non più di 30-40 metri. Siamo in un piccolo avvallamento, metto giù lo zaino, mi distendo, provo a scrutare con l'ottica della carabina e il binocolo la scena, il telelmetro mi dice che davanti a noi il bosco è a 50 metri, mentre a dx e a sini i margini sono a 182-183 metri. Siamo proprio di fronte ad una punta. Altre possibilità non ce ne sono tutto scoperto.
Passa il tempo, niente! Non odiamo nemmeno spari da altri amici appostati in zona.
Scrutiamo il versante della valle di fronte a noi: un bel verro esce dal bosco e si avvicina ad un campo di grano, sarà a 800 metri, bello tranquillo, si ferma 5 minuti e rientra nel bosco. Poco dopo un bel maschio di capriolo adulto appare dove prima c'era il verro, anche lui rimane lì poco e se ne va. Da dove siamo, in auto potremmo andare là in un attimo...il pensiero mi balena, sono stanco, il sole è ormai dietro al Passo di Centocroci, comincio ad essere scoraggiato. Giuseppe mi canzona, dice che sono abituato troppo bene, che devo provare le frustrazioni della cerca al Daino che per ore e giorni appare e scompare, e così via.
Sono le 21,30, comincio a pensare che dopo la fortuna dei due caprioli precedenti (visti e presi) e il cinghialetto, devo riconsocere un po' di credito alla fortuna e quindi accettare anche queste piccole delusioni.
In mezzo a questo pensieri, mi chiama Giuseppe che, con un sistema di ottiche da fare invidia a PaloAlto, ha visto l'M1 uscire al limite basso a sinistra del bosco.
Prendo lo zaino e mi sposto, sono coperto da una fila di alberelli, mi corico e l'erba alta mi disturba un po', giro lo zaino, così da aver l'appoggio più alto. Lo vedo nell'ottica, è lui, anche se le ombre si allungano con velocità impressionante. Non posso più giurare sia lui. Mi giro verso Giuseppe che guardando nel lungo mi fa ok col pollce in alto. Mi fido di lui e della sua lunga esperienza, rimetto l'occhio nel cannocchiale e armo lo stecher, ma non lo vedo più...si è spostato di due passi e e ora mi dà di schiena e ha il posteriore più alto dell'anteriore...mangia tranquillo. Cosa faccio? E' a 183 metri, fermo, carabina appena tarata a 200, mia posizione buona, visibilità in rapidissimo deterioramento...miro nella natica, secondo me il colpo dovrebbe attraversarlo ed uscire in pieno petto. Scelta poco ortodossa, lo so, il mio Maestro mi sgriderebbe, ma non ho tempo. Sparo. La fiammata nella penombra mi abbaglia, non vedo più niente,ma la sagoma non c'è più. Giuseppe che ha seguito tutto dal lungo mi dice che è caduto sul posto, ma non lo vediamo. Mi alzo e dico "andiamo!". "Fermo!" mi rimanda Giuseppe, con un largo sorriso che non ammette repliche, "adesso ci fumiamo una sigaretta e poi andiamo a vedere". E' giusto, ha ragione, ma il buio avanza, e il mio timore di quel tiro azzardato mi rode violento L'ho solo ferito? sarà scappato nel bosco? Dovremo chiamare il cane da traccia? Domani? Che casino se non l'ho abbattuto...
Provo a raccogliere le idee in quei pochi minuti e ricaricata la carabina, vado verso l'auto a pochi metri a prendere la pila. Ormai, sono le 21,55, buio.
C'incamminiamo verso la preda, dovrebbe essere là. E' là, caduto sul posto, non c'è una goccia di sangue, ma dove l'ho preso? E' caduto come l'ho visto, cioè dandoci le terga. Guardo e ha un piccolo foro nella natica sinistra, verso l'ano, ma non vedo uscita. Anzi, no, ha un piccolo foro nella spina dorsale a metà schiena.
Ecco perchè è caduto sul posto, colonna vertebrale spezzata, chock e morte immediata.
Giuseppe mi abbraccia e si complimenta. Stavolta, foto di rito.
E' un bel capo, 26 kg pieno e due belle stanghette come palco.
Squartato e svuotato, al colpo si sacrifica solo qualche etto di carne.
Non so se ritirerei quel colpo, forse no, ma stavolta la Provvidenza mi ha dato una mano: copo prelevato e morte immediata.
Sto litigando col pc per postare la foto...
WAIDMANNSHEIL
sam