Affrontare l’allevamento delle cesena ,dopo il tordo bottaccio ed il sassello,purtroppo ci sembrerà di ripetere le stesse cose, visto che appartengono tutti alla famiglia dei turdidi.
La voliera sarà delle stesse dimensioni e costruita con la stessa rete zincata ed avrà le stesse accorgenze usate per le altre specie
La cesena oltre costruire un nido molto più spartano dei tordi,difficilmente in voliera utilizzerà del fango per rivestire l’interno del nido.
Useremo gli stessi piccoli trucchi che abbiamo utilizzato per gli altri uccelli,e cioè inseriremo qualche giorno prima il maschio,poi la femmina e somministreremo i soliti prodotti per stimolare la cova.
Anche per questi uccelli cambieremo alimentazione verso gennaio febbraio ed inizieremo ad aumentare le ore di luce.
La cesena depone solitamente,in voliera,da 4 a 6 uova eccezionalmente anche 7 uova per due tre covate.
Cova per 13/15 giorni e alla schiusa troveremo 3 / 4 pulcini.
Nelle covate di 7 uova dovremo dare una mano agli ultimi nati, onde evitare che i fratelli maggiori li facciano sopperire per mancanza di cibo,con delle imbeccate sostitutive per non fare deperire i soggetti.
In questo caso utilizzeremo solo dell’omogeinizzato alla carne puro,miscelato con un poco di miele.
Non ingozzeremo i piccoli uccellini fino alla sazietà,ma li lasceremo con un po’ di fame,affinché i genitori,sentendo il pigolio, siano stimolati a portare qualche imbeccata.
Se vedremo che gli ultimi nati non riescono ad avere una crescita normale,dovremo toglierli dal nido e metterli a balia sotto altre coppie,oppure nella camera calda,per tentare l’allevamento allo stecco,anche se da esperienze passate,per dei piccoli con meno di tre giorni di vita,ho avuto molte delusioni con parecchi decessi.
Anche per questi uccelli noi anticipiamo le cove per evitare i rischi di mortalità legati alla calura estiva ,considerato che sono animali del freddo e che arrivano in migrazione da noi in pieno inverno.
Quindi,avendone la possibilità,adotteremo le stesse tabelle del fotoperiodo utilizzato per i sasselli,con le stesse ore di luce artificiale,e le stesse lampade utilizzate per acquari o rettili.
I riproduttori oltre che insettivori, nel periodo della cova,amano nutrirsi anche di frutta fresca,mele pere,e varie bacche raccolte l’estate prima e messe in congelatore,ed utilizzate,naturalmente scongelate,al bisogno.
La cesena è forse, oltre al merlo comune,il turdide,cacciabile,il più territoriale,è per questo che per visionare il nido bisogna prima allontanare i genitori,senza spaventarli,per non rischiare l’abbandono della covata,buttando delle prede vive.
Capita che entrando nella voliera,la femmina ed il maschio ci attacchino con voli radenti,per proteggere il nido,e tentino di “ bombardarci “ con delle defecazioni è un modo,che utilizzano anche in natura, per dissuadere gli intrusi.
Se poi anche nelle cesene abbiamo il maschio molto nervoso,lo immetteremo nelle solita gabbia all’interno della voliera.
Al 4 o 5 giorno di vita passeremo ad inanellare i nostri piccoli nati con anellini tipo pullus messi a disposizione dalle amministrazioni provinciali o da associazioni ornitologiche.
Controlleremo che i genitori non tentino di strappare,attirati dal luccichio,gli anelli,procurando cosi delle ferite ai piccoli,altrimenti coloreremo gli anelli con un pennarello di colore scuro
Passati i primi 7/8 giorni di vita toglieremo i pulcini per immetterli nella camera calda ed inizieremo cosi l’allevamento allo stecco.
Il primo giorno di allevamento allo stecco aggiungeremo alla pappa,oltre a tutti i prodotti utilizzati per gli altri uccelli,il vermifugo( tetramisole) che somministreremo solo un giorno.
Durante la somministrazione di questo prodotto isoleremo i soggetti per evitare eventuali contagi ad altri soggetti.
Allo stesso tempo,nella voliera, romperemo il nido vecchio in modo da stimolare una nuova costruzione ed una nuova deposizione di uova.
Inizieremo ad imbeccare ogni ora circa,con la solita crema utilizzata sia per bottacci che sasselli utilizzando o il vecchio stecchetto oppure la più funzionale siringa da dolci.
Quando i nostri piccoli saranno completamente ricoperti di piume,li metteremo due a due nelle gabbie e li lasceremo cosi per qualche giorno.
Fino al ventesimo giorno circa imbeccheremo a volontà i nostri novelli,poi piano piano inizieremo a diradare le imbeccate,in concomitanza inizieremo a somministrare tarme vive associate al pastone per insettivori.
Dai 25 ai 28 giorni le nostre cesene saranno completamente svezzate .
Infatti dalla mia esperienza i bottacci ed i sasselli sono completamente autonomi dopo 21/23 giorni,mentre per le nostre cesene servono 25/28 giorni.
Per mantenere una certa domesticità sarà opportuno somministrare anche in seguito alcune tarme vive ,o altre leccornie,al giorno ad ogni soggetto.
Alcune femmine e qualche maschio tra i più docili,le utilizzeremo per formare delle nuove coppie da riproduzione,ponendo attenzione,per la consanguineità,di non mettere fratelli nella stessa coppia,mentre gli altri saranno le nuove forze per la nostra batteria da richiamo.
Per ottenere dei buoni richiami ricordiamoci sempre di mettere a lezione sin dai primi giorni di vita i nostri soggetti,visto che iniziano l’apprendimento molto presto.
Foto di Chiarini Gabriele