Sulla deriva del vento vi sarebbero da scrivere fiumi d'inchiostro,esistono studi balistici con formule di calcolo da far venire gli incubi.
Innanzitutto è fondamentale il calibro:infatti non tutti si comportano allo stesso modo ed è molto importante il peso e il tipo di palla impiegato, nonché la forza del vento,oltre alla distanza di ingaggio e, non ultima, l'orografia del terreno.
Ora se mettiamo assieme tutte queste cose,prima di sparare ci vuole un'oretta buona di calcoli.
Esistono tabelle elaborate in Germania molto tempo fa, per cui i calibri presi in esame sono ormai da ritenersi obsoleti e quindi sono di poco aiuto.
Se il tiro è entro i 200 mt, con i calibri moderni in normali condizioni non vi sono problemi: la deviazione della palla ,a meno di trovarsi in piena bufera, sarà minima e quindi ininfluente, a patto di non usare palle leggerissime.
Certo, se le distanze crescono, qualche problema la deriva laterale lo crea; il sistema migliore è quello di fare delle prove in poligono o, comunque, su bersagli e verificare la propria arma abbinata alla munizione che si usa normalmente;in questo modo memorizzando la forza del vento e il risultato sul bersaglio, si potranno fare le correzioni del caso.
Il mio consiglio è quello di cercare di avvicinarsi il più possibile al selvatico: il tiro ottimale a mio parere è entro i 200mt, oltre tale misura le difficoltà di piazzare la palla in modo eticamente corretto cominciano ad aumentare in maniera esponenziale e non solo per il vento...............Ferire un animale causandogli grandi sofferenze non è venatoriamente corretto.
Waidmannscheil