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 la beccaccia, una passionaccia

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non più solitario
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MessaggioTitolo: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMar Gen 12, 2010 9:31 pm

è difficile descrivere perchè si diventa beccacciai, non vi è una ragione logica, forse il tutto può essere spiegato con un complesso sistema fatto di passione, sentimenti, carattere, cultura, tradizioni familiari, ecc. ecc.
io che ho 46 anni, mi definisco beccacciaio da sempre, per lo meno da quando a 14-15 anni ho iniziato a seguire genitore e zii per i boschi della Sila e del "Marchesato" Crotonese. Certo la mia passione nasce da li, ma poi si è sviluppata ed è divenuta sempre più forte ed insopprimibile con il passare del tempo, quando acquisita la licenza ho iniziato a cacciarla effettivamente. A beccacce con il mio setter e talvolta papà o qualche fidato compagno (raramente), mi sento veramente libero, appagato, in pace con il mondo e non mi importa in assoluto il risultato, anche se mi fa sempre piacere, ovviamente, incarnierare la "regina".
Questi sono i sentimenti, le tradizioni che nel mio caso stanno alla base di questa passionaccia ! Per voi invece ?
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMar Gen 12, 2010 9:57 pm

Ciao da Nello,alla tua passione per la beccaccia non posso rispondere in quanto dedicandomi alla caccia al coniglio selvatico in maniera quasi esclusiva ,solo quando chiude questa,mi dedico alla REGINA, ma mi rendo conto che é una caccia altamente specialistica tale che bisogna dedicarsi a lei in maniera esclusiva.Quindi se tu comici con la tua dissertazione sulla beccaccia,posso solo approfittarne per fare domande ne trarro' sicuramente vantaggio quando andro a caccia.Vedi la caccia al coniglio selvatico e la beccaccia richiedono lo stesso fucile e munizionamento,cambia solo il selvatico e mi sento di aggiungere che si tratti di due forme di caccia tutta ESSENZA E NULLA APPARENZA. Wink Wink Wink Wink .
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMar Gen 12, 2010 10:30 pm

Me lo ero scordato,potresti dare un'occhiata in foto gallery in questo sito e darmi un giudizio fisico-morfologico su Leo cucciolone di pointer.E' da poco tempo che c'é l'ho.Purtuttavia é stato in grado di farmi incarnierare una beccaccia nella fiumara.L'ha fermata bene,al frullo ho sparato,presa ma non ha effettuato il riporto. Wink
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMar Gen 12, 2010 11:04 pm

grazie Nello per l'interesse dimostrato,
come posso iniziare? forse dai luoghi ed abitudini di questo bellissimo animale: boschi sicuramente, ma non troppo intricati, soprattutto nella loro parte più bassa; è vero che la regina è un animale notturno, ma anche di giorno, sia pure non di volo ma di pedina, continua a muoversi parecchio alla ricerca di cibo e quindi non ama assolutamente il troppo "sporco" che ne impedirebbe il procedere.
Non le ho quasi mai trovate nelle parti troppo secche ed aride, nelle pietraie ad esempio e, quando mi è capitato, ritengo comunque si sia trattato di esemplari in migrazione e quindi in temporanea sosta di riposo, talvolta in coppia a riprova che si trattava di beccacce in spostamento.
Il bosco ceduo e/o caducifoglie (querciolo spesso misto a cespuglio, faggeta, pino basso da solo o misto a faggio, rimboschimenti di eucalipto, sono quelli che preferisco) è senz'altro il luogo migliore, anche se la beccaccia non disdegna la macchia più bassa ed il cespugliato (in calabria ad esempio il mirto, la ginestra, la tamerice, ecc.), comunque e soprattutto nelle parti più umide ed esposte a nord.
Ultimamente, ho poi notato una maggiore propensione delle beccacce a pedinare parecchio, molto più di quelle incontrate in gioventù; si tratta di una tendenza che avrei notato principalmente durante questa stagione ormai alla conclusione: molte hanno costretto il mio setter a lunghe guidate, tanto da essere scambiate all'inizio per il solito fagiano.
Non faccio mai levatacce e cerco di essere sul posto e quindi sciogliere il cane non prima delle 8,00 del mattino: la caccia alla beccaccia non deve essere una gara contro il tempo o contro altri appassionati, quindi rifuggo solitamente i luoghi "noti" ai più, di grande assembramento di cacciatori.
Se volata una prima volta e non presa, qualora si conoscano a sufficienza i luoghi, può essere facilmente ritrovata seguendone la direzione e, spesso, facendo poi una deviazione ad "L", se rialzata nuovamente ed ulteriormente mancata, non è raro che si ritrovi più o meno nel punto originario che di solito è quello più adatto al suo "razzolare".
Per la beccaccia, al frullo, non esistono inoltre regole assolute; non è detto per esempio che, come il fagiano, frulli per lo più puntando verso il basso, non è raro, infatti, magari dopo una lunga pedinata in salita, vederle frullare puntando ulteriormente verso l'alto. E' anche questo il bello della beccaccia: non esistono regole valide in assoluto, o nella maggior parte dei casi, e l'unica regola certa stà nella loro impareggiabile furbizia, che poi è quella qualità che le rende anche maggiormente oggetto del desiderio.
Le posate migliori devono essere ben memorizzate perchè quasi sempre continueranno a dare i loro frutti anche negli anni successivi, a meno di radicali stravolgimenti dei luoghi.
Queste e tante altre nozioni le ho apprese su i molti volumi che ho divorato sin da ragazzo, ma le ho apprese soprattutto da papà, vecchio ed impareggiabile beccacciao, che ancora oggi all'età di 85 anni suonati mi segue quando può in questa passionaccia.
saluti a tutti, mi scuso per la lungaggine, ma spero di aver trasmesso anche qualche emozione oltre che ovviamente un pizzico della mia esperienza.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMar Gen 12, 2010 11:21 pm

nello ha scritto:
Me lo ero scordato,potresti dare un'occhiata in foto gallery in questo sito e darmi un giudizio fisico-morfologico su Leo cucciolone di pointer.E' da poco tempo che c'é l'ho.Purtuttavia é stato in grado di farmi incarnierare una beccaccia nella fiumara.L'ha fermata bene,al frullo ho sparato,presa ma non ha effettuato il riporto. Wink

purtroppo non riesco a visionare la tua foto (forse è riferita a quella del pointer in ferma in uno specchio d'acqua ?); comunque non sono un grande esperto di pointer, anche se il miglior cane beccacciaio posseduto da papà nei lontani anni '60 era proprio un pointer femmina; da quello che mi dicono, io ero troppo piccolo allora, era perfetto in tutto, anche nel riporto, che, comunque, non mi sembra sia una dote innata in questa razza.
Sono invece più ferrato sul setter inglese, che sicuramente è, in linea teorica e generale, ovviamente, un cane beccacciaio per eccellenza; ebbene, sicuramente anche per questa razza il riporto non è detto sia spontaneo, ma spesso va insegnato con la pratica; la mia setter per esempio, dopo i primissimi anni, nei quali pareva averlo appreso spontaneamente, dall'età di 3-4 anni, non ricordo esattamente, ha improvvisamente smesso di riportare; tutt'al più si limita talvolta a recuperare la selvaggina caduta magari in luoghi meno accessibili, ma comunque senza mai completare il riporto.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMer Gen 13, 2010 12:13 am

Ciao solitario,complimenti per il testo becca molto veritiero e ben spiegato...dove la trovi la ritrovi,il trucco del beccacciaio e' di andare sulle messe conosciute, in giornata visiti vari posti senza rompere il cane a vuoto...per il primo post sono anch'io come te, caccio spesso solo con il mio cane,evito posti da CARNIERE preferisco potermi muovere come mi pare in luoghi puliti....(la stanziale si raduna vicino a case e strade), per il cinghiale e' d'obbligo la compagnia dove non sempre mi trovo bene...pazienza.Il mio dramma e' che sono due caccie PIENE e con il poco tempo mi resta tanta voglia,ciao Franco.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyMer Gen 13, 2010 1:18 am

Ciao da Nello,ragazzi mi sento alle elementari:TUTTO DA IMPARARE,vediamo se sono riuscito a chiarirmi alcune idee:
1)Solitario tu hai detto che la beccaccia non sdegna la macchia bassa e il cespugliato(effettivamente tutte le beccacce che ho incarnierato da non beccacciaio si trovavano in luoghi con queste caratteristiche),ilterreno deve essere umido ed esposto a nord e fin qui ci sono:se questo terreno risulta adibito a pascolo aperto a bovini questo dovrebbe(a detta di cacciatori di beccacce o beccacciai che siano a seconda se é vero o meno) essere ancor di piu'adatto alla messa della beccaccia in quanto piu' morbido e la beccaccia affonda piu'facilmente il becco per nutrirsi di lombrichi?
2)Dall'affermazione di Solitario e Franco deduco che la beccaccia nelle rimesse é abitudinaria(dove la trovi,la ritrovi) quindi a meno di modifiche ambientali la ritroveremo in tali posti.
3)Nelle riviste specializzate si parla anche di eta' della beccaccia in base al piumaggio: le piume delle remiganti nelle beccacce adulte dovrebbero essere nuove in quanto hanno cambiato il piumaggio;al contrario di quelle giovani che sono usurate in quanto non le hanno cambiate:da chi pratica la beccaccia piu' di me invece ho sentito dire che nella beccaccia matura la peluria alla base del becco é bianchiccia.Sara vero?

Comunque con solitario una cosa in comune l'abbiamo: se leggi la mia e-mail nel forum L'ultimo pasto in "selvaggina maggiore"entrambi abbiamo tratto insegnamenti venatori dai nostri genitori che guarda caso entrambi hanno 85 anni suonati e che quando possono amano ancora assisterci a caccia.

P.S.Per la foto di Leo neanche cliccando due volte sull'immagine del pointer in ferma riesci a vederla?

Ciao a tutti. Wink
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non più solitario
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 12:41 am

sulla prima affermazione di nello non mi sento che di approvare, anzi mi da l'opportunità di approfondire un argomento che mi sta particolarmente a cuore; magari ci fosse sempre il bestiame al pascolo brado ! tale circostanza influisce più che positivamente sulla caccia alla beccaccia per almeno 2 motivi:
il primo è che, con tutte le grosse "fatte" lasciate in giro per boschi e radure dai bovini, la beccaccia trova, e con più facilità, una maggiore quantità di cibo affondando il becco proprio nello sterco animale. (nel meridione, infatti, ove tale pratica di allevamento ancora resiste abbastanza, probabilmente l'habitat della beccaccia è reso ancora più adatto, oltre che ovviamente per il clima, al suo svernamento).
Il secondo motivo, non meno importante, è dato dal fatto che questi grossi bovini muovendosi continuamente nella boscaglia e nella macchia vi formano con il tempo dei sentieri e comunque contribuiscono a renderla leggermente più pulita, soprattutto nel sottobosco, e quindi più praticabile al beccacciaio.
In toscana, ad esempio, ove l'allevamento avviene per lo più in stalla o recinti (salvo che per alcune zone della maremma grossetana), i boschi e le macchie purtroppo sono meno ricche di cibo e comunque assai meno praticabili, talvolta addirittura impenetrabili e quindi, le regine sono spesso irraggiungibili ed i carnieri normalmente meno ricchi.

sull'età della beccaccia non ho purtroppo elementi scientifici o basati sulla conoscenza pratica che mi possano aiutare a dare risposte.

Per nello: la foto purtroppo non riesco ad aprirla e guardarla.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 12:46 am

la foto la si puo guardare sul sito al seguente url http://www.cacciaepassione.altervista.org/foto%20dei%20cani%20da%20caccia.htm
è l'ultima in basso a destra con sopra scritto leo,cliccatecci sopra e attendete un po,si aprirà una piccola finestra con la foro ingrandita.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 5:00 pm

Ciao da Nello,gia' un primo punto me lo sono chiarito e bene visto le tue delucidazioni.Sulla abitudinarieta' della beccaccia confermi?
Inoltre,da noi qui in Sicilia ho sentito dire che entrano da mare,ed ecco un'altra delucidazione che vorrei da te essere trattata:qualcuno afferma (sara' vero o è una balla),dopo che viene incarnierata una beccaccia la si odora se fa' odore di salmastro vuol dire che é da poco che é li,confermi?
Io abitando vicino al mare all'abbassarsi della temperatura qualche incontro lo si fa',ma tale fatto é dovuto:
1)Le beccacce scendono dalle parti innevate verso il basso?(quindi si presume che siano gia'entrate).
2)Le beccacce entrano con l'abbassarsi della temperatura?
Ti chiedo cio',perche' nella mia zona (sulla costa, altezza sul livello del mare da 30m a 100m),le beccacce le cacciamo nella fiumara,che con il bosco non ha nulla a che vedere.Diversamente nell'entroterra siciliano la situazione é diversa. Rolling Eyes

P.S. come vedi posso solo chiedere,per chiarire un po' sulla vita della beccaccia.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 10:12 pm

Certo caro Nello, confermo e sottoscrivo l'abitudinarietà di questo animale; per esempio, quei bracconieri che la insidiano al passo serale o mattutino, sanno bene che la regina passa quasi sempre nello stesso punto e più o meno alla stessa ora e purtroppo ne approfittano.
Non escludo che le migrazioni avvengano anche, come per molte altre specie, seguendo la linea di costa e volando radente la superficie marina: nei mesi di ottobre - novembre si trovano anche beccacce posate nei boschetti vicino al mare, probabile indizio di una migrazione in atto, ma semplicemente sospesa per un breve riposo.
E' anche vero però che, in quegli stessi mesi, le stesse beccacce si spostano immediatamente verso le zone più alte (in calabria per esempio le prime beccacce di ottobre o dei primi di novembre vengono normalmente insidiate su i monti della sila). Sull'odore di salmastro del loro piumaggio, sinceramente, lo apprendo solo ora, ma, anche per il motivo citato sopra, non mi meraviglierei se fosse veramente così (vedi, ho imparato anche io una cosa utile da un "conigliaro" come te).
Con le ondate di freddo intenso le beccacce semplicemente si spostano per cercare luoghi e climi più favorevoli; questi spostamenti possono essere di solo qualche chilometro, per esempio dal monte al mare o semplicemente nelle valli e nelle fiumare, a causa di un'abbondante nevicata; oppure, spostamenti anche molto più lunghi ed importanti di centinaia di chilomentri ed anche più (che potrebbero paragonarsi a piccole migrazioni), anche in questo caso indotti dalle sfavorevoli condizioni meteo in determinate zone d'Italia o d'Europa; per esempio, grosse perturbazioni, con freddo e nevicate intense nella penisola balcanica possono determinare lunghi spostamenti di beccacce sulle coste adriatiche e soprattutto ioniche di puglia, calabria e sicilia, ecc.
Si tratta di spostamenti e non di vera e propria migrazione, secondo me, in quanto avvengono anche in periodi: dicembre inoltrato, gennaio, nei quali non si può ovviamente parlare di migrazione ed avvengono inoltre improvvisamente, con la comparsa o ricomparsa di beccacce in luoghi dove, nonostante la stagione fosse ormai avanzata, non se ne erano ancora viste o erano scomparse da giorni.
La caccia alle beccacce in fiumara è molto bella ed anche redditizia, in certe occasioni; ciò in quanto è più facile ritrovarla dopo ogni frullo, dal momento che è quasi obbligata a seguire la linea del corso d'acqua; nel grande bosco montano, invece, il ritrovamento dopo ogni frullo è certamente più problematico.
Ora smetto perchè se no mi dilungo troppo e poi perdo il filo del discorso... scherzo ovviamente.

saluti a tutti da alberto
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 11:22 pm

Ciao,mi intrometto per aggiungere varie cose...da noi con inverno mite sverna (alto appennino),le prime basse arrivano ai piedi dei primi dos si appenninici.Altra dritta e' data dal cibo, la scorsa stagione in campagna un contadino in un enorme coltivo di mais aveva praticato uno spiazzo al centro dove ha riposto una grossa quantita' di lettame,un amico ne ha alzate anche 6 in mattinata...il problema e' che erano tutte insieme...ne ha trovate fino alla fine complice la neve che ha riabbassato le becche.ciao Franco
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyGio Gen 14, 2010 11:43 pm

silvestri franco ha scritto:
Ciao,mi intrometto per aggiungere varie cose...da noi con inverno mite sverna (alto appennino),le prime basse arrivano ai piedi dei primi dos si appenninici.Altra dritta e' data dal cibo, la scorsa stagione in campagna un contadino in un enorme coltivo di mais aveva praticato uno spiazzo al centro dove ha riposto una grossa quantita' di lettame,un amico ne ha alzate anche 6 in mattinata...il problema e' che erano tutte insieme...ne ha trovate fino alla fine complice la neve che ha riabbassato le becche.ciao Franco

quello che scrivi penso che sia una ulteriore conferma di quella che è la mia opinione poc'anzi espressa; l'autunno piuttosto mite di quest'anno ha infatti contribuito a trattenere molte beccacce a lungo a latitudini più settentrionali, rispetto alla norma e solo gli improvvisi freddi successivi e le nevicate registratesi dal 20 dicembre in poi hanno agevolato quegli spostamenti massicci di regine di cui parlava anche Nello.
lo sterco accumulato al centro del campo di mais aveva certamente attirato, con la sua grande quantità di cibo di facile fruizione, numerose beccacce che poi evidentemente avevano trovato un buon rifugio anche nello stesso mais; un po come accade per i boschi frequentati da bovini allo stato brado che rilasciano grandi quantità di fatte.

Cari Nello e Franco, poichè anche io penso che non si finisca mai di imparare, spero che a questo argomento possa però partecipare anche qualche altro appassionato, il quale aggiunga qualcosa a quanto detto o, perchè no, corregga qualcos'altro che non lo convinca del tutto.
Coraggio, fatevi avanti
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyVen Gen 15, 2010 12:45 am

La beccaccia ha un regime alimentare vario ma legato al regno animale con anellidi e larve. La beccaccia predilige un clima "oceanico" umido e dolce; quindi due fattori "umidità" e "temperatura" sono determinanti e condizionano il suo habitat.Va premesso, comunque, che - a differenza degli altri Caradriformi - la beccaccia e tipicamente silvicola ed il gelo, forte e prolungato, è il suo peggior nemico.
Le zone a forte densità di beccacce sono così caratterizzate:
· clima di forte piovosità, precipitazioni frequenti, forte umidità e gelate poco frequenti;
· habitat con grande abbondanza di boschi inferiori a 0,5 ettari, forte tasso di boschi di resinose e misti, basso tasso di boschi puri di caducifoglie e di pioppeti, grande ricchezza di lande e incolti, basso tasso di praterie permanenti e di frutteti.
IL SUOLO
La beccaccia, per vivere, ha bisogno di un terreno fresco ma non acquitrinoso.
Il coefficiente igrometrico ideale al suolo è tra 61 e 70 e sono negativi sia eccesso che mancanza di umidità. A questo concorre la presenza di un tappeto di foglie morte, la presenza di radure, tagliate ecc. ossia di zone marginali.
Devono essere assenti le erbe alte e dense, che ne impacciano i movimenti e limitano lo sviluppo della microfauna del suolo. Accettabili i muschi e i tappeti di aghi di conifere purché non troppo densi: questi sono comunque preferiti soprattutto in particolari momenti climatici (ad esempio la neve).
IL BOSCO
Preferibile il bosco misto, sia caducifoglio che di resinose, alternato a zone aperte, di età compresa tra i cinque e i trentacinque anni, e altezza che non superi gli 8 m. per le caducifoglie e i 2-4 per le conifere. Ovviamente, a seconda delle essenze principali di cui il bosco è composto, tali limiti saranno raggiunti più o meno velocemente. Cosicché un bosco ceduo di castagni, oggi buono, tra cinque-sei anni potrà essere troppo sviluppato, mentre, a parità, un querceto, a crescita più lenta, risulterà meno attraente per la beccaccia dopo una ventina d'anni.
In genere si può dire che le tagliate cominciano ad essere buone quando la copertura limita lo sviluppo delle erbe e terminano quando, con l'età, tornano ad essere troppo chiare, senza sottobosco, a volta compatta e chiusa (che limita l'accesso, a meno che non ci siano molte radure).
La graduatoria delle preferenze per le varie essenze vegetali di cui il bosco può essere composto varierà a seconda delle regioni. Non si possono quindi fornire criteri assoluti ma solo elencare le specie arboree normalmente frequentate:
· le latifoglie, come la quercia (delle varie specie: rovere, cerro, roverella, sughera, leccio), il faggio, il carpino, il castagno, il nocciolo, l'ontano (non ama i pioppeti puri, a monocoltura);
· le conifere, come pini, abeti e larici. In pratica sulle alte dorsali appenniniche, durante il passo, la si incontra facilmente nei cedui di faggio; in Maremma, svernante, nei querciolai, nelle leccete, nella macchia; sulla Sila, nelle vaste estensioni di conifere; in Sardegna, nelle sugherete e nella macchia mediterranea.
IL SOTTOBOSCO
Diversificato al massimo, il sottobosco deve tuttavia assicurare alla beccaccia una copertura, ma anche facili spostamenti al suolo, nonché varchi attraverso i quali poter fuggire velocemente in volo qualora se ne presentasse la necessità.
Esso varierà a seconda della latitudine, dell'altitudine, del tipo di bosco ecc.
Potrà essere di rovi ed eriche, di pungitopi, di macchia mediterranea mista, di prugnoli, di cisti, di canneggiole ecc.
L'habitat di sosta temporanea Durante le migrazioni possono trovarsi beccacce ovunque, anche in un orto o in un campo di cavoli! Tuttavia, in linea di massima, rispettano le preferenze sopra esposte: a tutti i cacciatori specialisti sono note le "tappe", ossia le località ove ogni anno potranno trovare l'oggetto della loro ricerca. Si tratta perlopiù di zone situate lungo le principali vie migratorie, presso valichi e vallate che possono convogliare le masse in migrazione, sovente al margine dei grossi boschi e non al centro degli stessi, a meno che vi esistano tagliate, radure, o comunque zone scoperte.
Preferiti i versanti Nord e Nord-Est.
Gli autunni asciutti, comunque, costringeranno le beccacce a scelte particolari, lungo corsi d'acqua e in valloni profondi, sovente scartati nelle annate normalmente umide.
L'habitat di sosta duratura In genere la beccaccia sosta e/o sverna in territori ristretti, circondati da zone folte, spesso al centro del bosco, e su coste soleggiate orientate a Sud. Vi è soprattutto abbondante il sottobosco e, possibilmente, la componente a foglie perenni e i viluppi rampicanti.
Nelle aree di svernamento tipiche italiane dei versanti marittimi centro-meridionali e delle grandi Isole, sono predilette le associazioni delle varie specie di querce (quercete, leccete, cerrete, sugherete) con sottobosco di diverse essenze della macchia mediterranea, nonché le pinete, i ginestreti ecc.
Per la scelta dei biotopi di sverno, in ogni caso, giocano notevolmente le condizioni meteorologiche, e soprattutto la preparazione del terreno, l'umidità, le nevicate e il gelo.
Non va infine dimenticato che molte beccacce svernano anche in regioni ove parrebbe assurdo e nonostante grosse nevicate e geli prolungati; naturalmente si tratta di individui a meno spiccato istinto migratorio che si adattano in biotopi ristretti ad assai particolari .
L'habitat di nidificazione In generale la beccaccia nidifica nel bosco caducifoglio o di resinose, ma preferibilmente misto, evitando le fustaie, i luoghi umidi e la vegetazione troppo densa. Nelle regioni più meridionali la nidificazione si verifica in zone montuose (fino a m. 1.800 circa) e sull'Himalaya (Birmania e Nepal) esistono reperti oltre i 3.000m. e fino a 4.700 m. s.l.m.
La distribuzione delle beccacce durante il periodo riproduttivo è strettamente legata all'abbondanza di vermi di terra, per la qual cosa i nidi sono localizzati in zone ricche di alimento; ne consegue che i boschi a conifere sono meno ricercati perché in essi la densità di lombrichi è bassissima.
Il nido è situato di norma in luogo scoperto, al riparo dai venti dominanti, spesso ai piedi di un albero o presso un cespuglio.
Poiché l'Italia si trova ai limiti meridionali dell'area di nidificazione della specie può essere interessante riportare la descrizione di alcune località ove i nidi sono stati reperiti:
· in Trentino, in un'area di bosco di resinose con sottobosco di faggio, a un'altitudine di 600-1.200 m., in zone dove si cercano le beccacce in autunno;
· in Lombardia, nella pianura e nelle prime Prealpi, all'interno di fasce di pino silvestre, roveri e robinie cedue, con ( più rari) castagni, olmi e qualche betulla, nei sottoboschi di ginestre, eriche e rovi oltre ad altre essenze arbustive ed erbacee;
· nella zona alpina, in Val Camonica, dove si è trovato un nido per due anni consecutivi in un lariceto rado con sottobosco di mirtillo, a 1.200 m. di altitudine, ai piedi di un larice;
· in Piemonte, sulle colline dell'alto Monferrato, a 350 m. di altitudine, al margine di un boschetto misto (a robinia prevalente) in una zona incolta, invasa dai rovi (sotto un rovo), a 50 m. da un rigagnolo su terreno morbido, esposto a Nord-Ovest;
· sulle colline poco prima della pianura alessandrina, in un bosco di robinia prevalente, con scarso sottobosco di rovi e ricco di rami caduti;
· nelle Alpi Marittime, (in territorio La Briga, Francia a meno di un chilometro dal confine italiano) si è trovato un nido in pineta, in un versante asciutto, prospiciente però una valletta umida e ricca di pastura;
· in Calabria, in un vallone profondo (1.000 m. circa s.l.m.), ombroso e solitario, "da funghi", quasi un forteto da cinghiali con alberi di Quercus.

materiale prelevato da http://www.cacciaepassione.altervista.org/migratoria%20la%20beccaccia.htm
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyVen Gen 15, 2010 1:41 am

Una curiosita', ho letto su una rivista del settore che il sesso nella beccaccia si puo' distinguere tramite la lunghezza del becco:i maschi avrebbero un becco piu' corto rispetto a quello delle femmine vi risulta?
Infine una diminuzione della presenza della beccaccia puo' dipendere dalle piogge acide che impoverisce il suolo(diminuzione della fauna del suolo) e quindi minore disponibilita' di cibo? Ciao da Nello.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyVen Gen 15, 2010 3:00 am

assolutamnete no Nello,il sesso della beccaccia può essere scoperto solo tramite autopsia della stessa,spaccandola sul ventre ne e sportiamo gli intenstini ,sotto l'intestino troviamo i genitali,nel maschio ti ritroverai due piccoli testicoli prorpio come due chicchi di riso 2-3 millimetri nella stagione invernale,mentre nella stagione riproduttiva raggiungono 3 cm di lunghezza,la femmina invece al posto dei testicoli ha un piccolo grappolo bianco.Per quanto riguarda la diminuizione delle beccacce puo dipendere oltre al fatto delle piogge anche dal fatto che oggi gli agricoltori usano veleni e cazzate varie che uccidono insetti e invertebrati vari.spero di esserti stato utile.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptyVen Gen 15, 2010 10:10 am

Ciao Admin,tu mi confermi quanto sia importante il confronto tra cacciatori e questo forum é il mezzo che ci consente cio'.La rivista dove ho letto sulla differenza della lunghezza del becco nei due sessi é:BECCACCIA gli speciali di olimpia n.1 febbraio 1999.il titolo del paragrafo é Il menu dipende dal becco.Da li la differenza.E' proprio vero le cazzate partono proprio dalle testate giornalistiche di settore,andrebbero controllate di piu' per quanto riguarda la veridicita' delle notizie.Comunque sarebbe stata di grande aiuto se la notizia fosse stata vera in quanto appena catturata,potevamo gia' stabilirlo.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 12:49 am

io non ho letto quella rivista, comunque sono d'accordo con admin sulla tecnica più sicura che è quella dell'autopsia, anche se mi pare strano che una rivista, tutto sommato seria come quella indicata, possa esprimere opinioni di quel tipo senza avvalorarle scientificamente..... secondo me occorre approfondire: Nello hai ancora con te quel numero della rivista ?
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 12:57 am

Si,e ho anche notato un'altra contraddizione quando parla dell'incompatibilita'tra alcuni alberi ei lombrichi.Se hai l'indirizzo di posta elettronica potrei nei prossimi giorni scannerizzare l'articolo e mandartelo,inoltre c'è un errore fotografico quando ti parlavo dell'eta' della beccaccia in quanto quando si commenta sulle remiganti nella beccaccia adulta,hanno messo la foto della beccaccia giovane e viceversa.Sono errori venali pero'disturbano in quanto non pubblicano l'errata corrige, in un numero successivo.Ciao da Nello Wink


Ultima modifica di nello il Sab Gen 16, 2010 1:20 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 1:16 am

ricollegandomi alla lunga dissertazione di admin, vorrei aggiungere alcune considerazioni fondate sulla mia esperienza e quindi su fatti vissuti una ventina di anni fa:
periodo di grande gelo su tutta la costa ionica crotonese, anche lungo i fiumi, l'habitat sembrava inadatto in quanto le gelate intense avevano interessato anche le sponde boscose di essi, comunque rendendo il terreno durissimo da ogni parte e quindi completamente inadatto alla sosta della regina; le beccacce erano introvabili, fino a quando a papà venne una folgorazione.... e si decise di provare in un paio di fitte pinete da rimboschimento sulle colline dell'immediato entroterra a circa 100/150 metri di altitudine, sorpresa ..... le beccacce erano proprio li, non ricordo quante, ma abbastanza per divertirci.
La regione di ciò era la seguente: la fitta copertura assicurata dalle chiome sempre verdi dei pini unite alla copertura più diretta del terreno, letteralmente rivestito da una calda coperta di aghi di pino caduti ed accumulatisi nel tempo, avevano preservato il terreno dal gelo..... sotto quella doppia copertura, infatti, il terreno era caldo, morbido ed umido al punto giusto per il pasto e la permanenza della beccaccia.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 1:45 am

In attesa di poterti mandare l'articolo via e-mail,riporto testualmente quanto scritto:
" Sembra che la diversa lunghezza del becco tra maschio(piu'corto)e femmina(piu' lungo)sia utile a separare la nicchia trofica dei due sessi(che cosi' si trovano a competere meno per l'alimentazione),e pertanto le femmine sono piu' facilmente reperibili dove il terreno é piu' morbido e piu' profondo:puo' essere un motivo per cui in caccia con il cane da ferma si prelevano piu' femmine,cercando di norma la beccaccia nelle cosidette "tappe" tipiche,che hanno il "fondo" piu' morbido,occupate quindi da femmine."

Una pagina prima C'è un trafiletto che pero' parla "Per il sesso ci vuole l'operazione",confermando quanto detto da Admin e Solitario.

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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 4:51 am

andremo piu a fondo,farò qualche ricerca per vedere se e vero cio che ce scritto sul giornale.... drunken
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 5:21 am

salve ragazzi sto appena leggendo qualcosa sul web riguardo alla beccaccia,la lunghezza del becco della beccaccia varia dai 6 ai 8 cm...Non e che questo variare di 2 cm lo anno associato al sesso della regina?
leggo anche che nel corso degli anni si stanno osservando fatti anomali ma sempre piu frequenti,cioè beccacce con il becco piu corto della norma che varia dai 28 ai 59 mm.Questa spece viene oggi definita "brevirostre" ..
Credo che questi fattori non abbiano nulla a che vedere con il sesso,ma sono caratteristiche disitintivi che possono cambiare in ambo i sessi...
forse nell'anno in cui é stato publicato quell'articolo tante cose non si sapevano ,diciamo che prima potevano essere solo supposizioni,e sono giunti solo oggi alla pura verita di come sessare la beccaccia,,,,
Comunque questo dubbio puo essere confermato se vero o falso dal beccacciaro che quando ne ha incarnierate parecchie,ne fa precedentemente una misurazione del becco di ciascuna e poi puo passare all'autopsia,cosi se i soggetti con becco piu lungo risultano essere tutte femmine allora possiamo dar ragione alla rivista.......

Dico cio non per dare del bugiardo alla rivista,ma mi sembra strano che da nessuna parte si parla di questo metodo di sessaggio tramite il becco..
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 9:40 pm

sarebbe interessante conoscere anche il nome dell'autore dell'articolo.....

ora però parliamo di cani !

il cane beccacciaro per eccellenza secondo me è ancora il setter inglese, una razza che generalmente coniuga abbastanza bene le varie doti richieste per questo tipo di caccia: pelo non troppo corto, robustezza, resistenza, passione, cerca che non sia troppo ristretta, naso buono, ferma solida; per completezza, devo però aggiungere che qualche volta pecca nel riporto che non è detto che sia sempre spontaneo e naturale.
Più di recente, si è diffusa anche un'altra razza: il breton espagnel, che possiede molte di queste qualità ed in aggiunta, normalmente, possiede una maggiore naturalezza e spontaneità verso il riporto, rispetto al cugino d'oltre manica.
Il pointer possiede anch'esso molte delle doti necessarie e può divenire un gran beccacciaio (il migliore cane in assoluto mai possieduto da mio padre era proprio un pointer femmina), tuttavia in generale può risultare meno adatto del setter al folto sottobosco, alle spine ed anche meno resistente al freddo.
Anche altre razze sono più o meno adatte ma, oltre a conoscerle di meno, penso che occorre anche far riferimento ai gusti ed alle tendenze dei diversi cacciatori; mi spiego meglio: chi vuole la cerca stretta, chi la vuole invece più ampia; chi preferisce cacciare in luoghi più puliti ed asciutti, chi invece in luoghi più "sporchi" ed umidi, ecc.
Il cane beccacciaro comunque ed in ogni caso non va d'accordo con il cane "affagianato", partendo dal presupposto che entrambi devono avere un ottimo naso, le tecniche e le esigenze sono diametralmente opposte:
il primo deve fiutare più di vento che non di traccia a terra, almeno nella prima fase, il secondo, vista la maggiore tendenza del fagiano a muoversi di pedina sul terreno può anche indugiare con il naso a terra alla ricerca di tracce.
una volta avvertita la prima emanazione, preferibilmente il più lontano possibile dall'animale, il primo deve fermarsi immediatamente e quindi cercare di capire a naso se la beccaccia è li ferma davanti a se ed eventualmente a che distanza o sta invece tentando di allontanarsi a piedi, in quest'ultima caso dovrà guidare aiutandosi con il solo naso nella maniera più cauta e prudente possibile e cioè senza mai accellerazioni, strappi o eccessiva foga che potrebbero indurre la beccaccia a muoversi ancora più velocemente o addirittura frullare lontana ed improvvisa; il secondo invece, deve incalzare senza pietà il fagiano che pedina velocemente altrimenti rischia di perderne inesorabilmente le tracce.
Anni fa, quando la mia setter aveva 3/4 anni, la stessa era divenuta molto brava su i fagiani: non ne perdeva uno anche se pedinavano tanto; contemporaneamente, incontrando e fermando beccacce, non mi dava però mai il tempo di servirle a dovere in quanto, raggiuntala sul luogo della ferma, il più spesso delle volte la trovavo che aveva già rotto da qualche secondo e cercava in tondo con naso a terra, indizio probabile che aveva voluto trattare quella beccaccia come fosse stato un fagiano e questa, disturbata dalla eccessiva foga del cane, era già bella e frullata prima del mio arrivo. A quel punto, decisi di diradare parecchio le mie uscite a fagiani e quindi dedicarmi quasi esclusivamente con quello stesso cane a beccacce; ebbene, la maggiore frequenza di incontri, unita alla maggiore eperienza che si andava formando anche nel cane, fecero si che dopo un po abbandonò o limitò notevolmente molti di quei difetti che ho sopra descritto.
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MessaggioTitolo: Re: la beccaccia, una passionaccia la beccaccia, una passionaccia EmptySab Gen 16, 2010 10:30 pm

Hai trattato benissimo la tecnica di caccia con l'ausiliare:da qui quindi dai 2 deduzioni tecniche:
1)Il cane beccacciaro deve essere piu' cauto e questa caratteristica la acquisisce con l'esperienza e con una quasi esclusiva caccia alla beccaccia
2)La Beccaccia esige quindi un cane non molto veloce.

P.S. e il bracco visto il suo modo di cacciare per natura piu' lento, secondo te come si comporterebbe con le beccaccie piu' smaliziate(per intenderci con una beccaccia che si invola anzitempo,perche' magari è stata "avvicinata"malamente da un cane troppo irruente.Ciao da Nello.
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