Ieri (Lunedi'21 marzo) il Ministero della Salute ha emesso una nota, a firma del Ministro Ferruccio Fazio, che conferma quanto sostenuto e fortemente voluto da FederFauna, per il bene dei cani e degli allevatori (e anche di comuni cittadini): "fermo restando il divieto assoluto di praticare interventi chirurgici a scopo estetico sugli animali da compagnia, sussiste tuttavia la possibilita' di eseguire, in via eccezionale, interventi chirurgici non curativi ritenuti necessari sia per ragioni di medicina veterinaria sia nell'interesse dell'animale (...) La fattispecie in questione e' riferibile, in particolare, all'intervento di caudotomia effettuabile sui cani impiegati in talune attivita' di lavoro, nonche' in quelle di natura sportivo-venatoria spesso espletate in condizioni ambientali particolari, quali in zone di fitta vegetazione che, comportando un elevato impiego motorio, espongono notoriamente l'animale al rischio di fratture, ferite e lacerazioni della coda, con ripercussioni sulla salute e sul benessere dello stesso. Inoltre qualora l'intervento di amputazione della coda fosse praticato in eta' adulta a fini terapeutici, non sarebbe esente da maggiori rischi a causa della piu' intensa invasivita' e impatto sul benessere psico-fisico dell'animale. Pertanto, nell'interesse dell'animale, il medico veterinario potra' effettuare gli interventi di caudotomia a scopo preventivo sui cani impiegati nelle citate attivita' (...)"
Con queste parole il Ministro Fazio chiarisce definitivamente la corretta applicazione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia ratificata dall'Italia con la Legge n.201 del dicembre scorso e soprattutto chiarisce definitivamente come sia corretto operare nell'interesse degli animali e non delle istanze della lobby animalista.
Cio' ovviamente ha fatto infuriare la Lav che ha subito emanato un comunicato stampa in cui parla di "scavalcamento irrituale" della Martini da parte di Fazio, definisce "fuorviante e impraticabile" l'indicazione del Ministro accusando quest'ultimo di "fare gli interessi dei cacciatori, dimenticando il suo ruolo istituzionale che e' di tutelare la salute e il benessere anche degli animali".
Quanto interessi effettivamente degli animali alla Lav, lo si capisce dalla frase conclusiva del comunicato, in cui l'associazione animalista sostiene che "per interesse dell'animale non puo' certo intendersi l'attivita' venatoria che li priva anzi di una vita di relazione appagante e li espone a sofferenze e pericoli".
Provate a chiedere ad un cocker o ad un bracco se preferiscono andare a caccia oppure annoiarsi su qualche divano o peggio in qualche canile animalista!...